Un’icona scandalosa tra romanzi e cinema

È la «Lady» più famosa della letteratura inglese, insieme a Lady Roxana (che nell’omonimo romanzo di Daniel Defoe compie una prodigiosa ascesa sociale arricchita da tragedia finale), Lady Hamilton (amante dell’ammiraglio Nelson nella vita reale e ispiratrice di diversi romanzi anche contemporanei), Lady Windermere (che diffonde ciniche, deliziose e fulminanti battute nella commedia di Oscar Wilde) e la scadalosissima Lady Godiva, che tutti noi vorremmo rimirare nuda a cavallo per un’ultima volta. Tra queste, però, la più poetica fu senza dubbio la creatura di Lawrence, per via di quel silenzioso dolore che sembra accompagnare nascostamente ogni suo gesto. A lei si sono ispirati innanzitutto altri romanzieri, che le dedicarono saggi e meditazioni (come Henry Miller e Anaïs Nin, ma anche Alberto Bevilacqua con Attraverso il tuo corpo), seguiti dai biografi di Lawrence, che hanno scandagliato la biografia dello scrittore in cerca di tutti i concretissimi dettagli che possono aver ispirato la sua fantasia.

Anche il mondo del cinema ha avuto le sue Lady Chatterley (due film intitolati entrambi L’amante di Lady Chatterley): la prima nel 1955, per la regia di Marc Allégret assistito da Joseph Kessel, protagonisti Danielle Darrieux e Leo Genn, buon film che non dimentica gli insegnamenti del teatro; la seconda nel 1981, protagonista Sylvia Kristel, la star di Emmanuelle, che trasportò il romanzo di Lawrence in una versione scevra di ogni riflessione, ma di sicuro ritorno commerciale.

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