«Imbecilli, vogliono danneggiarci. Invece ci rafforzano»

Flavio Tosi, sindaco-sceriffo leghista di Verona, non è preoccupato per gli attentati di queste settimane alle sezioni del suo partito. «Non c’è strategia eversiva, sono soltanto dei miserabili imbecilli che ci portano voti».
Avete parlato con qualche magistrato, sapete a che punto sono le indagini?
«So che le inchieste su episodi come questi non sono facili. A Verona sono stati compiuti più volte attentati contro sedi di movimenti della destra e fino adesso gli inquirenti non hanno mai cavato un ragno dal buco perché senza immagini o testimoni non è semplice individuare gli autori di simili gesti. Sono atti che condanniamo, che ci danno fastidio, però per noi sono come punture di zanzara fatte a un elefante».
Non vi sfiorano nemmeno.
«Chi fa cose del genere è un miserabile. Se pensano di poter spostare qualcosa con quel tipo di attentati lì... ».
Non vi preoccupano questi rigurgiti di terrorismo?
«Non c’è paragone con gli anni di piombo. Con il terrorismo o la strategia della tensione c’era appunto una strategia, un disegno criminale eversivo, mentre qui non c’è nessun piano, questi sono pericolosi in quanto imbecilli. Difficile individuare una tattica ragionevole in azioni di questo tipo».
Però c’è un coordinamento, colpiscono lo stesso giorno alla stessa ora.
«Che ci possa essere un coordinamento, questo sì. Però sono soggetti completamente isolati. Il terrorismo cresceva perché in una parte della società c’era un humus che poteva favorire un certo tipo di fenomeni. Adesso c’è soltanto gente che rischia di fare del male per quanto imbecilli sono».
Gli inquirenti sono convinti che si tratti dei movimenti antagonisti.
«Ma è chiaro, al di là delle indagini può essere solo l'area anarco-insurrezionalista, i centri sociali, eccetera: questo è il mondo da cui arrivano questi attentati, senza dubbio».
La vostra attività, la campagna elettorale ne hanno risentito?
«Queste cose non spostano nulla. In questo momento siamo largamente la prima forza del Veneto, lo si percepisce lontano un chilometro perché stiamo facendo una campagna elettorale a tappeto, ovunque, tutti i giorni e tutto il giorno. Sono vigliaccate che non spostano nulla, anzi paradossalmente rischiano di sortire l'effetto contrario. Loro pensano di danneggiarci, io penso invece che ci rafforzino. Per questo sono ancora più imbecilli».
Non crede che la stretta sull'immigrazione abbia acceso gli animi?
«Macché, queste sono persone che non hanno intelligenza politica, non sanno dibattere o discutere, è gente che odia, cattiva: vedono che la Lega, che ha posizioni opposte alle loro, si rafforza sempre di più (perché questo lo percepiscono anche loro) e pensano di sfogare il loro stupido rancore in questo modo. È una dimostrazione di una profonda stupidità».
Stupidi che però maneggiano ordigni esplosivi.
«Ma non sono i terroristi di antica memoria con la P38 e il kalashnikov, sono quattro pezzenti privi di mezzi e del retroterra culturale, gruppuscoli sparsi che non sanno fare altro che maneggiare merda».
Niente complotto antileghista.
«L’area anarco-insurrezionalista vede noi come i peggiori nemici perché portiamo avanti le posizioni più intransigenti e chiare soprattutto in tema di sicurezza, che è la cosa che dà loro più fastidio. E purtroppo è gente che odia e usa la violenza».
Voi che cosa vi aspettate dal voto?
«Il Partito democratico è allo sfascio e perde voti da tutte le parti. Dall’Emilia Romagna in su una bella fetta di voti persi dal Pd li intercettiamo noi; qualcosina prenderemo anche al Sud perché anche lì siamo presenti e la gente è stufa e vuole cambiare.

È chiaro che nel Meridione la grossa fetta dell'elettorato che lascia il Pd si sposta verso il Pdl, e può darsi che laggiù siano giuste le stime di Berlusconi che prevede di superare il 40 per cento. Ma al nord andiamo alla grande noi».

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