da Roma
Il governo lascerà decadere il decreto legge sul cuneo fiscale, approvato con squilli di tromba e rulli di tamburo il 23 maggio scorso dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento estende a banche e compagnie dassicurazione i benefici Irap connessi al «cuneo», come imposto dallUnione europea. Ma lestensione costa parecchio - un miliardo di euro nel triennio 2007-2009 - e lesecutivo non è riuscito, in queste settimane, a trovare unidonea copertura finanziaria. Così, il sottosegretario allEconomia, Alfiero Grandi, ha annunciato ieri che il decreto sarà «a perdere».
Alla vigilia della seduta della commissione Finanze della Camera, che ha in esame il decreto legge, Grandi ha ammesso che il governo non dispone delle risorse finanziarie, né sa ancora dove reperirle. Al momento del varo del provvedimento era stato detto che sarebbero state banche e assicurazioni - dapprima escluse dai benefici fiscali e poi incluse grazie allintervento di Bruxelles - a finanziare loperazione. Si era parlato, per esempio, di unestensione della cassa integrazione al settore bancario, con conseguente aumento del prelievo contributivo (2,8% a carico delle aziende e 0,3% a spese dei dipendenti): operazione di dubbia utilità, visto che le banche dispongono di un fondo esuberi autofinanziato che finora ha funzionato benissimo, e che ha trovato limmediata opposizione delle aziende di credito e dei sindacati. La trattativa con i settori interessati sta andando avanti senza progressi; e limpegno governativo di trovare i fondi durante liter parlamentare del decreto si è rivelata una mission impossible.
A Grandi non è rimasto così che annunciare che il governo lascerà decadere il provvedimento, per sostituirlo - alla fine di giugno, a quanto pare - con un nuovo decreto legge in cui sarà contenuta la copertura finanziaria completa. Si tratterà, ha spiegato il sottosegretario allEconomia, di «un decreto di accompagnamento al Dpef sulluso di un pezzetto dellextragettito. In questo ambito si risolverà il problema della copertura». Nel frattempo, i benefici del cuneo continuano ad avere effetto - il decreto è immediatamente esecutivo una volta pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e scadrà il 22 di luglio - e dunque permane lo sconto fiscale alle imprese, già a partire dallacconto Irap. Per finanziare lestensione del cuneo a banche e assicurazioni, non è dunque escluso che il governo debba metter mano al «tesoretto» allargato da 2,5 a 5 miliardi di euro, anche se Grandi continua a ripetere che saranno i due settori interessati (banche e assicurazioni) a fornire le risorse per lo sconto fiscale. Ma da Bruxelles sta per arrivare lennesimo richiamo allItalia sulluso improprio del «tesoretto». Domani leurocommissario allEconomia, Joaquin Almunia, nel presentare il Rapporto 2007 sulle finanze pubbliche dei Paesi dellUnione monetaria, dirà che permangono forti dubbi sulluso parziale del «tesoretto» a fini diversi dal risanamento dei conti. Dubbi che crescono alla luce dellincertezza sul gettito di alcune misure prese con la Finanziaria 2007, in particolare il trasferimento del Tfr allInps, che dovrebbe portare 5 miliardi nelle casse dello Stato.
Con queste premesse, il governo si appresta a un vertice di maggioranza, giovedì, e allincontro successivo di venerdì con le parti sociali su Dpef e pensioni.
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