La partita Impregilo è tuttaltro che chiusa: anzi, si fa sempre più combattuta. E a questo punto lo scenario più probabile è lo scontro in assemblea, a fine aprile, tra i due maggiori azionisti: il piemontese Gavio, che controlla la società con il 29,96%, detenuto tramite Igli, e Salini, che ieri ha acquistato un altro 2,056%, salendo così a oltre il 22% del capitale del leader italiano delle costruzioni e impiantistica. Unaperta sfida alla famiglia Gavio che, nelle stesse ore, perfezionava, attraverso Astm (Autostrada Torino-Milano), lacquisto della totalità di Igli, dopo aver rilevato le quote di Ligresti prima e di Benetton poi. In Borsa si è quindi riaccesa la speculazione sul titolo, in rialzo del 8,76% tra scambi intensi (pari al 4% del capitale sociale), dopo essere stato fermato in asta di volatilità e riammesso poco prima della chiusura.
Un prezzo che rischia di rendere alquanto onerosa la scalata del gruppo Salini, rispetto a quanto pagato per lultimo pacchetto del 2% di azioni Impregilo (2,8 euro per azione secondo indiscrezioni) e rispetto alla media di due euro delle tranche precedenti.
Tuttavia il costruttore romano non molla la presa e punta ad arrivare allassemblea - in programma il 27 aprile in prima convocazione e il 3 maggio in seconda - con il progetto (elaborato da Boston Consulting) di realizzazione di un nuovo player europeo, nato dalla fusione dei due gruppi, da sottoporre agli azionisti, oltre a proporre i suoi uomini nel nuovo cda di Impregilo che vedrà luscita dei rappresentanti di Ligresti e Benetton. Da qui a fine aprile però, secondo gli esperti, i colpi di scena potrebbero addirittura sprecarsi.
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