Insufficienti i Centri diurni per i pazienti con Alzheimer

«Se dall'Alzheimer non si guarisce - ricorda il professor Giulio Masotti, presidente onorario della Società italiana di geriatria e gerontologia - si può però ritardarne il decorso. Ma le risposte sempre più efficaci offerte dal mondo scientifico si scontrano purtroppo con la penuria delle risorse: manca, cioè, un'adeguata rete di strutture di assistenza». Presentando il 5° Congresso nazionale sui Centri Diurni Alzheimer in programma all'Auditorium di Pistoia Masotti ha messo in risalto i due volti contradditori del problema: da un lato gli indiscutibili successi delle nuove terapie (farmacologiche, fisiologiche e psicologiche) oggetto del congresso; dall'altro il deprimente confronto tra i crescenti numeri della malattia e quello delle strutture .
In Italia i malati di demenza vanno verso quota 1,3 milioni, valore destinato a raddoppiare nel 2050 con il progressivo invecchiamento della popolazione.

I posti disponibili nei Centri Diurni Alzheimer sono invece 12 mila in Italia centro-nord (al sud e nelle isole la situazione è disperata), sono 1500 in Toscana. Con Masotti ha presentato il congresso il professor Ivano Paci, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.

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