Appiano Gentile - Eto’o ha detto che Balotelli col Cska non mancherà alla squadra, e ha aggiunto che non ha sognato di fare un gol ai russi, così come non aveva sognato di farlo agli inglesi. Però gliel’ha fatto. E poi Mourinho: «Stare zitto mi fa bene, così posso andare in panchina e stare vicino ai miei giocatori. E non parlare di campionato me lo permette». E poi di nuovo Balotelli alla sesta storta: Cska che spunta dalla terra di mezzo, quasi un intralcio, una seccatura. Eppure partita delicata, i russi corrono e non hanno niente da perdere mentre una tranvata dopo aver saccheggiato Stamford Bridge sarebbe da maledizione Champions.
Cronaca di un tardo pomeriggio quando pochi minuti alle sei un collega russo va da Josè e gli porta in regalo un Shapka, il cappellino dell’esercito: «Scusi ma che impressione le ha fatto il Cska quando è venuto a Mosca? Glielo chiedo perché l’hanno vista in tribuna che dormiva...».
Inizio scoppiettante di una andata di quarto europeo. Josè risponde: «Faceva molto freddo, forse qualcuno aveva bevuto troppa vodka e ha visto che dormivo... Comunque grazie per il regalo, non ne aspetto altri dal Cska».
Si ridacchia, è tornato. «Loro a Manchester hanno fatto una grande partita e hanno impressionato per la loro condizione fisica - ha attaccato Josè -. Sono una squadra, quasi tutti sui due metri di altezza, hanno giocatori veloci che vanno in contropiede e tornano subito a occupare la posizione. Magari è un calcio che a molti non piace, ma fuori casa segnano sempre». Il resto è più deduttivo: «Sono arrivati fin qui e quando arrivi a giocarti un quarto vuoi giocarti la semifinale. Sono quasi il 70 per cento della nazionale russa, Honda è un giocatore che tutti vorrebbero allenare perché ha un concetto di squadra che ti fa capire quanto valga nel calcio il senso del collettivo. È una sfida aperta che non finisce a San Siro perché nessuna delle due uscirà con un piede in semifinale. Negli ottavi c’è stato un solo incontro già segnato dopo la partita di andata, quello di Milan-Manchester, gli altri erano tutti in equilibrio. La Champions è una strada lunga e il Cska merita il nostro massimo rispetto, ha fatto un grande cammino fin qui anche se ci sono state zone grigie». Immediata richiesta di spiegazioni: «Due di loro sono stati sospesi». Ulteriore spiegazione: in occasione del match con il Manchester United, Ignashevich e Berezutsky sono stati sospesi dalla Fifa per non aver rispettato la procedura antidoping, colpa di una lacunosa comunicazione dello staff medico sull’assunzione di medicinali, una giornata a testa. Josè ha detto due cose anche di Inter: «Stiamo facendo la miglior Champions di questi ultimi anni, il Chelsea era per tutti un ostacolo troppo forte per noi, invece siamo qui e in otto partite abbiamo perso solo a Barcellona. Col Cska comunque mi aspetto una partita bruttina, chiusa, massima concentrazione». Finito il discorso Champions perché a Josè hanno chiesto, con molta discrezione, cosa pensasse di Balotelli: «Non parlo dei non convocati».
C’era gente che si era preparata al peggio, qualcuno aveva pronto il caschetto in caso di mine e si era rischiato il sorteggio per designare il fortunato che avrebbe rivolto la domanda. La riabilitazione di Mario l’aveva già avviata Samuel Eto’o, scelto per la canonica conferenza pre gara e autorizzato a dire la sua sulla inevitabile domanda relativa al compagno di squadra: «Capirete facilmente che il gruppo è al di sopra di ogni singolo. Mario è uno di noi, ha 19 anni e lo apprezzo molto, però in questa situazione noi dobbiamo pensare all’interesse del gruppo. Lui sa cosa deve fare per tornare nel gruppo. Ho dieci anni più di lui e una buona esperienza, gli ho parlato e non l’ho fatto solo io. Ci sono giocatori di grande esperienza come Zanetti, Toldo e Materazzi che cercano di parlargli, sarebbe ora di interrompere queste polemiche, lui dovrebbe ascoltare chi vuole dargli una mano. Col Cska non ci mancherà».
Pochi minuti dopo una telefonata a Balotelli di Giovanni Trapattoni, ospite di Chambretti, ha ribadito il concetto: «Non sono così stupido da saltare cinque partite, se avessi voluto chiedere scusa lo avrei fatto subito. Ma ho ragione io e non chiedo scusa - ha risposto al Trap che gli consigliava di fare un passo indietro -. Se mi state chiedendo di mettere da parte l’orgoglio, potete dirlo a qualcun altro».
Non è cambiato nulla e Balo fa poco per farsi accettare dal gruppo, mai così unito. E Josè a microfoni spenti ha anche aggiunto che questa Inter gli piace, tanto, qui ci sta bene, non poteva immaginare di meglio. Peccato che giochi nel campionato italiano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.