Inter, Juve e rancori. Più derby d’Italia di così...

L’uomo che vive in Europa ma dorme in Africa veste attillato, talmente discreto che non sembra neppure sfiorare il metro e ottanta. Poi però prende in disparte Balotelli e gli sciabola il suo sguardo negli occhi a un paio di centimetri. Nel giro di nove mesi scarsi ha segnato in Supercoppa italiana, campionato, coppa Italia e Champions. Scarsi perché quest’inverno è andato a giocare la coppa d’Africa, ma dal 30 luglio, esordio nel trofeo Pirelli, a martedì sera, semifinale di Firenze, ne ha segnati 15. Comunque se vi regalano una maglia dell’Inter con il numero nove e vi dicono che è proprio quella di Samuel Eto’o, controllate la taglia, o è una medium o non è sua, piacciono aderenti a Sammy.
Non è facile adeguarsi al nostro calcio, siamo diversi. Ha segnato un gol a Stamford Bridge che è valso il cambio d’identità dell’Inter in Europa e la notizia più cliccata sui siti è stata la sua Bentley Continental Gt 63 scolpita in quella stessa notte nei pressi dello Sheraton. Tranquilli, difficile trovarlo sull’autobus, ne ha altre quattro o cinque, Maserati, Ferrari, Mercedes, anche un’Aston Martin, pare che la difficoltà maggiore sia stata trovare un appartamento con box extra large. Veste attillato ma sa fare eccezioni. Adesso arriva la Juve, il 5 dicembre a Torino c’era, suo il gol del momentaneo 1-1 prima della prodezza di Marchisio. Gara importante per l’Inter, di puro orgoglio per la Juventus, Mourinho li ha tutti a disposizione, Stankovic potrebbe anche riapparire in panchina, Balotelli al posto di Pandev nel tridente, certi i ritorni di Samuel e Cambiasso. A Torino stanno caricando di significati questa trasferta, la Juventus attende vigile gli sviluppi di Napoli, chiede la restituzione dello scudetto di cartone e l’Inter retrocessa in serie B. Sulla prima richiesta ha trovato la replica di Gianfelice Facchetti: «Riconsegnarlo? Sarebbe una mossa vincente, la degna conclusione di una pagina del calcio italiano orribile durata più di dieci anni. Senza quello scandalo l’Inter avrebbe continuato a non vincere niente. Restituiamolo, ci sarà subito qualcuno che lo rivorrà indietro, ne guadagneremmo noi». Ma nel club non c’è la minima intenzione: «Non sarebbe un bel gesto, passerebbe l’idea che l’Inter adottava gli stessi metodi di personaggi puniti dalla giustizia sportiva». È la Juventus che sta cercando l’Inter, con un presente che si attorciglia sempre per via di quella panchina vacante. Le conferme sull’incontro dei giorni scorsi a Milano tra gli emissari juventini e quelli di Rafa Benitez, confermano che c’è di mezzo il Real Madrid. Il tecnico spagnolo è in attesa di chiarimenti con Florentino Perez che strizza l’occhio anche a Josè Mourinho. Soffiare Benitez al Real e schiodare così Mourinho dalla panchina dell’Inter in direzione Madrid, per l’attuale Juventus sarebbe un trionfo.
Alberto Zaccheroni, considerato peggio di uno scafista, ha messo in guardia tutto l’entourage, un po’ perché conosce l’ambiente Inter, un po’ perché l’uomo non improvvisa mai. Vuole una Juventus che non si lasci condizionare, né vittima, né ingiustificatamente euforica.
Josè ha pronta la sua Inter, magari non batte il cinque a Balotelli dopo la sostituzione del Franchi ma lo schiera, con Sneijder che si è dovuto difendere dalle accuse di gestaccio nei confronti dei tifosi viola: «È una grande bugia - ha spiegato l’olandese -. Non ho fatto alcun gesto offensivo nei confronti dei tifosi della Fiorentina uscendo dal campo e non ho davvero niente contro di loro. Stavo solo scherzando con i miei compagni». Si era già sparsa la voce di una eventuale prova televisiva e un’ipotesi di squalifica pesante. All’Inter nessun commento, l’urticante prova televisiva ritenuta superflua per la gomitata di Camoranesi a Conti jr, amplifica i sorrisini.

Diciassette punti di differenza, una in lotta su tutti i fronti possibili e immaginabili, l’altra uscita presto da tutte le competizioni a cui si è iscritta. Capace che se segna, questa volta il gol di Samuel Eto’o vince anche sul web.