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25 aprile di Milano, sul carro dei pro Pal sale pure l'ex Br Ferrari

L'ex terrorista, quasi 80enne, ha sfilato sul carro dei pro Palestina, causa alla quale evidentemente si è legato dopo essere stato vicino a quella dei "no green pass"

25 aprile di Milano, sul carro dei pro Pal sale pure l'ex Br Ferrari
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Spunta un volto noto sul carro dei pro Palestina che ha sfilato a Milano per il 25 aprile. Si tratta di Paolo Maurizio Ferrari, brigatista, non nuovo alle manifestazioni di piazza a Milano. Oggi 79enne e alla soglia degli 80, si è evidentemente unito alla causa palestinese dopo aver sostenuto quella dei "no green pass" alcuni fa. Nato a Modena, non si è mai dissociato dalla lotta armata. Arrivò a Milano nel 1968, anno di grandi tumulti e manifestazioni universitarie e no. Aveva 23 anni, era giovanissimo, e trovò lavoro in Pirelli, dove venne assunto come semplice operaio. È proprio in quela fabbrica che entrò in contatto con il primo nucleo delle Brigate Rosse, la cosiddetta brigata di fabbrica.

Durò poco nell'impiego come operaio, perché venne licenziato e a quel punto colse l'occasione per rntrare in pianta stabile nelle Brigate Rosse. Per tale ragione, da Milano si trasferì a Torino e partecipò attivamente ai sequestri del sindacalista della CISNAL Bruno Labate e del dirigente FIAT Ettore Amerio. Prese parte anche al sequestro del magistrato Mario Sossi. Venne arrestato a Firenze nel 1974, non pentì mai e non avendo mai partecipato a omicidi ottenne 20 anni di condanna. Gliene vennero aggiunti altri per aver preso parte alla rivolta dell'Asinara nel 1979: a quei tempi l'isola sarda ospitava uno dei carceri di massima sicurezza del Paese, il più temputo per la sua posizione. Ha scontato complessivamente trent'anni di carcere ed è stato scarcerato in via definita nel 2004.

È tornato a frequentare i movimenti estremisti di sinistra una volta scarcerato, tanto che nel 2012 è pure tornato in carcere per gli scontri No Tav, ricevendo in tutto 4 anni di carcere. L'ultima dencuncia nota a suo carico da parte della Digos riguarda proprio la manifestazione dei "No green pass" del 2021, quando era in prima fila. Ora è ricomparso insieme ai pro Pal, di cui alcune frange sono note per la loro violenza.

Non è chiaro quale sia il suo ruolo in questo associazionismo, se lo ha davvero un ruolo, o se invece è stato invitato per fare presenza e dare un tono allo spezzone. Qualunque sia il motivo, la sua presenza dice molto su cosa sono, oggi, i movimenti per la Palestina.

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