Più che partiti sembrano comitive

Se cerchi di capire la politica italiana tramite le immagini dei tg hai l'impressione che non si faccia più tramite i partiti o le correnti, ma le comitive

Se cerchi di capire la politica italiana tramite le immagini dei tg hai l'impressione che non si faccia più tramite i partiti o le correnti, ma le comitive.

Vedi ogni giorno in video varie comitive: quella del governo, col caporione e il vicecaporione che parlano a nome del gruppo e spupazzano ministre e ministrelli; poi la comitiva del Pd che si concede ai fotografi solo quando sta per entrare nel tempio del Partito, dopodiché le immagini sono proibite come nelle moschee e nei lupanari; la sottocomitiva di Matteo Renzi, che sfighetta in testa al suo gruppo ma vaga per marciapiedi come se non avesse fissa dimora; la comitiva dei berlusconiani, divisa in falchi e colombe, barboncini toy e pitonesse, sempre in procinto di andare da Berlusconi, sia nei banchi del Parlamento che ad Arcore; chi in auto, chi in trenino da festino, chi a piedi, taluni in ginocchio. Infine la comitiva dei grillini in cui uno urla e gli altri ascoltano, sghignazzano, fanno tappezzeria, come le stelle dei presepi. Più vari randagi.

I legami delle suddette comitive sono sempre meno politici e tantomeno ideologici, e sempre più da combriccola, da bar e da passeggio.

La comitiva più particolare resta quella dei ministri, simile ai fischioni: come le anatre omonime, i ministri fischioni si muovono in stormo, sono gregari, monogami, col becco corto, da cui emettono un grido tipico (imu-imu), hanno l'aspetto grigio e tendono a somigliarsi quando stanno insieme. Sono teneri a vedersi, i fischioni. Ma ora si apre la stagione della caccia.

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