Premier forte o "scrofellam"?

Il problema non è passare dal porcellum alla scrofellam, ma far nascere la Terza Repubblica

Premier forte o "scrofellam"?

È una sciocchezza il derby tra Prima e Seconda Repubblica: i primi che vogliono tornare al proporzionale e i secondi che vogliono difendere il maggioritario. Il problema non è passare dal porcellum alla scrofellam, ma far nascere la Terza Repubblica. La vera priorità è garantire che dalle urne escano governi di legislatura, con pieni poteri, non succubi di ricattucci, ribaltoni e turbolenze. Si tratta allora di separare il luogo della rappresentanza dal luogo della decisione, ovvero non far dipendere l'esecutivo dai partiti e dai giochi parlamentari. E qual è la soluzione? Elezione diretta del capo del governo e mandato di legislatura. Premierato forte, per lasciare il quadro dei contrappesi istituzionali, col ruolo di Massimo Garante del presidente della Repubblica. Al Parlamento competono il controllo e la rappresentanza. L'azione del governo va sganciata dalla palude del mercatino parlamentare. È quella la riforma più popolare tra gli italiani. Ed è quella l'idea che può far convergere il centrodestra intero, il pd renziano e la sinistra referendaria, larga parte dell'elettorato grillino e magari pure il suo leader. Terza Repubblica.

Poi sulla riforma elettorale del Parlamento si può discutere tra voto di preferenza e collegio uninominale, tra doppio turno, soglia di sbarramento e premio di maggioranza. E per completare la riforma, drastica riduzione del numero dei parlamentari e fine del bicameralismo omozigote, con due camere gemelle e ripetenti. Riusciranno i nostri eroi...?

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