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Spese da Faraone del renziano: indagato in Sicilia sui rimborsi

Il nuovo responsabile del Welfare Pd tra gli 83 nell'inchiesta sui 10 milioni di contributi gonfiati in Consiglio regionale

Spese da Faraone del renziano: indagato in Sicilia sui rimborsi

«Si dovrebbe dimettere», «poco stile», «valuteremo». Finora a Matteo Renzi era toccato il ruolo (più comodo) di giudice degli guai altrui, stavolta invece l'indagato ce l'ha in casa, un suo fedelissimo da lui promosso a responsabile «Welfare e scuola» del Pd, il deputato siciliano Davide Faraone. L'accusa, per Faraone e per altri 96 tra ex consiglieri regionali siciliani e funzionari dell'Ars non è lieve: peculato. Quella per intenderci che pende sulla testa di tutti i Fiorito d'Italia, centinaia di consiglieri, in sedici su venti Regioni, sotto indagine per le spese allegre coi soldi destinati ai gruppi consiliari. La Guardia di finanza ha scandagliato scontrini e note spese delle ultime due legislature in Sicilia e poi ha depositato in Procura un'informativa con tutto il faldone. E i magistrati palermitani hanno fatto scattare gli avvisi di garanzia e tredici inviti a comparire per altrettanti ex consiglieri sospettati di aver usato i soldi pubblici per utilità private. Tra questi Faraone, a cui vengono contestate spese per 3.380,60 euro. Una grana comunque per Renzi che aveva menato fendenti al Pd sulla questione Fiorito in Lazio.

«Benissimo la Procura: indaghi - scrive in una nota Faraone -. E se c'è qualche ladro deve pagare. Sono certo che emergerà chiaramente se c'è qualcuno che ha rubato e ha utilizzato le risorse per lucro personale». Il materiale non manca. La Gdf ha raccolto documentazione di spese sospette per 10 milioni di euro. Dentro c'è di tutto: cravatte, borse di Louis Vuitton, biancheria intima, gioielli e rimborsi di soggiorni in alberghi di lusso. Coi soldi dei gruppi sarebbero state pagate persino multe prese dai consiglieri, regali a colleghi per la nascita dei figli o per matrimoni. Fino all'assurdo: farsi fare lo scontrino per la mancia di un euro lasciata al bar, per farselo poi rimborsare. Un euro alla volta, per un anno, alla fine fa un bel gruzzolo... «Che cosa ha da dire Matteo Renzi? Perché non parla?» chiede il M5S, che ha già messo nel mirino Faraone.

Il deputato siciliano, coetaneo di Renzi, non è di primo pelo in politica. Ha esordito come stato segretario cittadino a Palermo dei Ds, poi per due volte consigliere comunale (sempre con parecchi voti...) e nel 2008 contemporaneamente consigliere regionale (8.036 preferenze), doppio incarico mollato dopo molte insistenze. Prima di approdare alla Camera nel 2013, in quota Renzi. In Aula alla Camera si è azzuffato con il deputato M5S Riccardo Nuti, che lo ha attaccato su una vecchia storia: «Faraone è stato ospite a casa di un mafioso!», «Rinuncia all'immunità e rispondi in Tribunale di queste menzogne» gli ha risposto il renziano. La vicenda è stata riportata sul blog di Grillo, col titolo «Quei bravi ragazzi del team di Renzi». Sintesi: «Il 10 marzo 2008 Faraone si accomoda nel salotto di Agostino Pizzuto, custode dell'arsenale della famiglia del quartiere San Lorenzo-Resuttana. E si parla di voti». Faraone ha minacciato querele, ricordando che «Nuti quando si candidò a sindaco di Palermo scrisse "Riccardo Nuti detto Grillo”... Si legga per intero quelle informative dei carabinieri, visto che i mafiosi dicevano che io ero inaffidabile e buttavano i miei fac-simile. In quella vicenda venne condannato un politico, mentre io non ricevetti neanche un avviso di garanzia». Faraone è stato pizzicato anche da Striscia la notizia, durante le primarie del centrosinistra nel 2012. «Come mostrano le telecamere di Striscia - spiegava un comunicato del programma di Ricci -, una cooperativa di Palermo ha promesso posti di lavoro in cambio del voto per il candidato Davide Faraone. Ai ganci inviati dalla trasmissione, è stato infatti assicurato: “Il lavoro c'è, se sale lui è sicuro”». Anche lì nessuna indagine, e molta serenità dal renziano («Parlavo solo di formazione»), come per l'inchiesta sui fondi. Sempre che non esca qualche scontrino faraonico..

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