Accordo a un passo sulla legge elettorale

Pdl e Pd cercano l'intesa. La bozza in cantiere: proporzionale con premio di maggioranza del 15% al primo partito, sbarramento al 5%

Accordo a un passo sulla legge elettorale

Roma - Il countdown per chiudere sulla nuova legge elettorale è ormai iniziato. E, stando a quel che si sono detti dopo Ferragosto Denis Verdini e Maurizio Migliavacca, o si trova un'intesa tra lunedì e mercoledì della prossima settimana oppure la finestra di un possibile voto anticipato si chiude definitivamente. Nel primo caso, infatti, si riuscirebbe ad approvare il nuovo sistema elettorale per fine settembre e procedere dunque allo scioglimento anticipato delle Camere con elezioni magari già a novembre. Una strada che piace al Quirinale e pure al Pd. Ovviamente per ragioni diverse.

Il Colle, infatti, è da tempo su questa linea perché Giorgio Napolitano è intenzionato a fare il possibile per evitare il cosiddetto «ingorgo istituzionale» (il sovrapporsi della nomina del nuovo esecutivo con l'elezione del prossimo presidente della Repubblica), mentre buona parte del Pd - come argomenta giustamente il Cavaliere nei suoi colloqui privati - spera che si voti il prima possibile per «disinnescare» delle primarie che Matteo Renzi certo non vincerebbe ma che potrebbero diventare un bel grattacapo per il partito di via del Nazareno. Un dibattito, quello sul voto anticipato, che appassiona decisamente meno il Pdl, anche se pure a via dell'Umiltà c'è chi spinge per chiudere al più presto l'esperienza Monti e tornare alle urne.

Al di là di queste considerazioni, l'intesa sulla nuova legge elettorale non sarebbe affatto lontana. Anzi, secondo quel che dice Berlusconi in privato, sarebbe ormai a un passo un accordo su un sistema proporzionale con premio di maggioranza del 15% al primo partito, sbarramento al 5 e seggi assegnati con un mix tra collegi e liste bloccate. Di fatto, l'intesa a cui si era arrivati già prima della pausa estiva e da cui era partita la discussione nel Comitato ristretto di Palazzo Madama. Forse limata, soprattutto nella parte che riguarda l'assegnazione dei seggi, certamente la più delicata di tutte.
Il Cavaliere, intanto, continua ad occuparsi del rilancio del partito mentre tiene sempre banco il toto candidatura. Un punto su cui Berlusconi pare non aver ancora preso una decisione definitiva, nonostante l'ex premier tenga aperte tutte le strade tanto dall'aver già iniziato a buttare giù il discorso dell'eventuale ritorno in campo. «Ce l'ha già fatto quattro-cinque volte - racconta il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri - ma è sulla decisione che non ha ancora sciolto la riserva anche se tutti pensiamo sia orientato a ricandidarsi. Non ho idea di quando accadrà, ma spero presto visto che siamo già in campagna elettorale». Comunque, vada, aggiunge Ignazio La Russa, «noi contiamo molto sulla creatività di Berlusconi per qualcosa che possa far bene al Pdl e rilanciare il partito in vista delle sfide future». «Il presidente - spiega la deputata Maria Rosaria Rossi - sta lavorando per il bene del partito, ma di novità non ce ne sono».

«Non so se Berlusconi sta preparando un discorso per un rientro in campo - dice invece Franco Frattini - ma so che si sta discutendo su grandi temi per il 2013 come l'abbattimento delle tasse e la serietà europea che dovrà restare anche dopo il governo Monti». Quanto alle primarie, aggiunge l'ex ministro, «l'impegno lo abbiamo preso, per tutte le cariche elettive». Molti, però, «ritengono che se fosse Berlusconi a scendere in campo sarebbe un po' ipocrita sottoporci alla ritualità delle primarie, in caso contrario, invece, la regola assoluta e inviolabile resterebbe quella delle primarie». Secondo Frattini, «Berlusconi deciderà da solo, come ha già fatto in passato». Insomma, «non c'è da augurarsi che scenda o meno in campo, lo farà se penserà che ciò sia un bene per gli italiani».

Rilancia ancora più in avanti Claudio Scajola che invita a «resettare» e «ricominciare con Berlusconi per andare oltre Berlusconi», costruendo un partito «con un nuovo nome, un nuovo simbolo, un nuovo programma, una nuova identità».

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