Addio agli ospedali-prigione per criminali malati di mente

Da aprile chiudono i ricoveri per condannati con problemi psichici. E mancano ancora le strutture alternative. I medici: "Resteranno senza cure e assistenza"

Un angolo di un Ospedale psichiatrico giudiziario
Un angolo di un Ospedale psichiatrico giudiziario

Roma - «No alle dimissioni selvagge dagli Ospedali psichiatrici giudiziari: è dannoso per i pazienti e pericoloso per la società». La Società Italiana di Psichiatria (SIP) lancia l'allarme: il 1 aprile vanno chiusi definitivamente per legge gli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg), 6 in tutto, ma non esistono strutture residenziali alternative adeguate per gli oltre 800 malati mentali ancora trattenuti negli Opg. Questi malati da un giorno all'altro rischiano di trovarsi senza cure e assistenza. Non solo, tra loro ci sono i cosiddetti «indimissibili», ovvero persone per le quali è necessaria la custodia oltre alle cure.
Che cosa accadrà a loro e a tutti quelli che fino a oggi venivano destinati agli Opg? L'unica decisione di buon senso da prendere per Claudio Mencacci, presidente della Sip e direttore del Dipartimento di Neuroscienze del Fatebenefratelli di Milano, è quella di rinviare la chiusura. «É una situazione di emergenza assoluta -spiega Mencacci- Nessuna regione è pronta ad offrire strutture alternative e dunque l'unica soluzione possibile al momento è una proroga che noi richiediamo con forza». L'ipotesi più probabile, se non arriva una proroga, è che i pazienti considerati più pericolosi siano destinati al carcere mentre altri saranno affidati alle cure dei Dipartimenti di Salute mentale. Soluzioni rischiose e sbagliate, denuncia la Sip, perché il carcere non offre alcun tipo di assistenza specialistica e le condizioni di questi malati non potranno che peggiorare. Di fronte all'aumento delle patologie psichiatriche poi non esiste alcun piano e non sono state stanziate risorse mentre i Dipartimenti di Salute Mentale lavorano già in affanno. Emilio Sacchetti, prossimo presidente SIP e ordinario di Psichiatria all'Università di Brescia, spiega che anche se quella della violenza è una variante rara nei pazienti psichiatrici non può essere esclusa. «Se si dimette un paziente giudiziario non posso escludere che reiteri il reato - spiega Sacchetti- E se si dimette in modo selvaggio si rischia che un'operazione giusta dal punto di vista etico e clinico vada a finire male». Insomma è giusto chiudere gli Opg ma solo quando si saprà come gestire un paziente indimissibile e socialmente pericoloso.
Alcune regioni come Lombardia ed Emilia Romagna hanno già presentato progetti per l'apertura delle strutture alternative ma i finanziamenti destinati a questo scopo dal governo, circa 170 milioni di euro, sono stati stanziati soltanto il 7 febbraio scorso. É prevedibile che non ci saranno strutture pronte prima del 2015.

Esiste una struttura di transizione a Castiglione delle Stiviere (Mn) dove è stata abolita la custodia e la gestione è esclusivamente sanitaria. Ma ospita già oltre 300 degenti mentre ne potrebbe contenere soltanto 220.

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