Agenti feriti, botte ai cronisti Nuovi assalti a treni e strade

Agenti feriti, botte ai cronisti Nuovi assalti a treni e strade

Un altro bollettino di guerriglia dalla Val di Susa. I No Tav sono scatenati e ormai fuori controllo. Occupano strade e ferrovie e le forze di polizia, per non alimentare la tensione, faticano a ristabilire l’ordine. Ignorano gli inviti a ritirarsi che vengono anche dai politici più vicini alle proteste. Fronteggiano ruspe e idranti ma non si schiodano. E se la prendono con i giornalisti. A parole, come il leader storico dei contestatori Alberto Perino che ha offeso i conduttori di Radio24 che lo intervistavano («siete delle iene, degli sciacalli, delle merde»). E per le vie di fatto, come è capitato alla troupe del Corriere.tv e del Tgcom24 e a un carabiniere, un ispettore e un funzionario di polizia, feriti in serata e finiti in ospedale dopo un tentativo di sfondamento da parte di un gruppo di antagonisti sulla A32.
Non è andata meglio ai due videoperatori della società H24, gli stessi che martedì avevano ripreso la vergognosa provocazione contro il carabiniere «pecorella»: sono stati minacciati e malmenati, i video sequestrati e la loro auto danneggiata. «Li avevano scambiati per poliziotti», è stata la spiegazione dei No Tav, come se un poliziotto possa essere tranquillamente assalito.
L’aggressione è avvenuta non lontano al blocco posto da tre giorni sull’autostrada Torino-Bardonecchia presso lo svincolo di Chianocco. Il furgone della troupe è stato circondato da un manipolo di 30 anarchici incappucciati. Prima di scappare i due giornalisti a bordo sono stati minacciati con un coltello, uno si è preso una testata in faccia che gli ha rotto il naso: è stato medicato al pronto soccorso di Susa. I teppisti gli hanno preso i telefonini, danneggiato le attrezzature tv e sgonfiato le gomme del pick-up.
È andata meglio ai colleghi di Tgcom24, la rete all news di Mediaset, che sono stati fermati dai No Tav mentre si avvicinavano alle barricate. «Dacci il nastro e la cosa finisce qua», hanno intimato a uno dei cronisti che stava per filmare la protesta sull’autostrada prima di rompergli il telefonino. E a Napoli la sede del quotidiano Roma è stata imbrattata con insulti contro il direttore del Giornale. Le proteste sono continuate tutto il giorno. Sono state occupate le stazioni ferroviarie di Trieste, Genova e Bussoleno. A Rivoli è stata nuovamente bloccata la circolazione sulla tangenziale di Torino. In Val Susa sempre impedito il passaggio sulla statale 24. Verso sera, finalmente, dopo quasi 60 ore di paralisi ininterrotta, le forze dell’ordine hanno cominciato a sgomberare le centinaia di manifestanti sull’A32.
L’ordine è arrivato al termine dell’incontro a Torino tra il prefetto e i sindaci della valle. Il loro portavoce, il presidente della Comunità montana Sandro Plano, ha proposto di fermare il cantiere di Chiomonte in cambio della fine delle proteste e ha chiesto un incontro urgente con il governo. Da Roma il ministro dell’Interno (che oggi riceverà i presidenti di regione, provincia e comune di Torino) ha risposto picche: «Sì al dialogo - ha tagliato corto Anna Maria Cancellieri - ma nessun ripensamento. L’opera va avanti con fermezza e senza cedimenti». Poi sono entrati in azione i blindati, le ruspe, gli idranti e i poliziotti in assetto anti-sommossa. Una ruspa si è fatta largo per demolire le barricate innalzate presso lo svincolo e recidere un cavo d’acciaio teso dai No Tav a un metro da terra. Le centinaia di manifestanti hanno preso a sassate gli agenti e incendiato le masserizie ammucchiate, ma sono dovuti indietreggiare nel fumo nero sotto il getto degli idranti. È stata una vera battaglia. Sui social network è scattato un passaparola per fare arrivare rinforzi. Una donna è svenuta.

Alla fine gli ultimi contestatori, seduti sull’asfalto, sono stati alzati di peso e allontanati dalla polizia. I due schieramenti si fronteggiano ai bordi dell’autostrada. A tarda sera la circolazione non era ancora ripresa.

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