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Alemanno cresce nei sondaggi: a un passo l'aggancio a Marino

Testa a testa tra i due candidati: il primo cittadino ha ridotto il distacco a meno di un punto. E il Pd ora trema: in tre mesi ha perso quasi il 4%

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno

Campanello d'allarme in casa Pd. A far molto rumore è il trillo dell'ultimo sondaggio effettuato da Tecnè-Omniroma che ha testato il polso dell'elettorato in vista delle prossime Comunali a Roma.

In campo per la conquista del Campidoglio ci sono Ignazio Marino (centrosinistra), il sindaco uscente Gianni Alemanno (centrodestra), Marcello De Vito (M5S), Alfio Marchini, Sandro Medici (Prc, Pdci, Sinistra per Roma), Simone Di Stefano (Casa Pound) e altri. Pessimi i risultati per via del Nazareno, specie se confrontati con l'ultima recente votazione del febbraio scorso. Allora si votò, contestualmente alle Politiche, per il nuovo governatore del Lazio. Vinse il centrosinistra che lanciò Nicola Zingaretti. La coalizione, composta da Pd, lista Zingaretti, Sel, Psi e Centro democratico, portò a casa un buon 40,65 per cento, distanziando la coalizione di centrodestra, ferma al 29,32. Niente da fare per Francesco Storace, appoggiato da Pdl, FdI, La Destra, lista Storace, Grande Sud e altri minori. Il Pdl si fermò al 21,20 per cento. Terzo classificato, il grillino Davide Barillari, con un discreto 20,22 per cento.

A distanza di tre mesi, la fotografia del sondaggio parla chiaro: il Pd crolla. Alle Regionali incamerò un buon 29,7 per cento. Ora si attesta al 25, 9 per cento. Meno 3,8. Macina consensi la lista civica Marino Sindaco, data al 5,8%; stabile Sel al 3,6%. Nel totale, la coalizione è in vantaggio su quella di centrodestra che arriva al 33,4 per cento. Ma l'emorragia del Pd c'è eccome. Perdono colpi anche i cinquestellati, posto che il loro candidato dovrebbe racimolare un 14,9 per cento. Meno 5,3 per cento: in picchiata.

Buone notizie, invece, arrivano dal centrodestra. Il Popolo della libertà, infatti, è dato al 25,4 per cento. In quasi cento giorni, un buon più 4,2 per cento. Perde un punto La Destra, che però alle Regionali di febbraio presentava il suo leader. Giù anche Fratelli d'Italia, assestata all'1,6%. In totale, la coalizione che appoggia Alemanno dovrebbe arrivare al 33,4 per cento. Ma il dato disaggregato di Pd e Pdl, per la sinistra è un incubo. In meno di tre mesi il partito di Bersani ha bruciato un vantaggio sui berlusconiani di ben 8,5 punti percentuali e adesso i due partiti sono appaiati al 25 per cento.

Un altro sondaggio, effettuato da Spincon per Nota Politica, parla invece di un testa a testa tra coalizioni. Marino, che qualche settimana fa sembrava già avere la vittoria in tasca, avrebbe il 34,3% dei consensi. Mentre Alemanno sarebbe dietro di appena uno 0,9%, quindi al 33,4%. Maurizio Gasparri, al Giornale, commenta così i dati: «È un fotografia in sintonia con la generale tendenza di recupero consensi Pdl. Credo anche che man mano che i romani conosceranno Marino, la partita non sarà affatto scontata: Marino non conosce i problemi della città, è molto presuntuoso e, al ballottaggio, quando emergerà di più il carattere delle persone, potrà perdere». Non solo: «Da Berlusconi arriverà la spinta decisiva ad Alemanno». Sul Pd, l'ex capo dei senatori pidiellini parla quasi con pena: «Il trend negativo? È dovuto allo stato confusionale in cui versa il partito. Un partito che ha divorato la sua classe dirigente in una gestione dissennata del post voto».

Ma la spiegazione del rinculo non si ferma a questo: «Le primarie hanno premiato Marino che molti elettori moderati e cattolici del Pd considerano giustamente troppo radicale e di sinistra».

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