Alfano contro Dell'Utri: "Un povero disgraziato" La replica: non ha palle

Il segretario attacca il senatore sugli inquisiti in lista E lui s'infuria: "Partito nei guai per la sua incapacità"

Alfano contro Dell'Utri:  "Un povero disgraziato" La replica: non ha palle

RomaNon si sono incontrati né parlati dal vivo, ma quello che è avvenuto tra loro è stato uno scontro verbale in piena regola. Via giornali, tv e social network. Il segretario del Pdl Angelino Alfano e il senatore Pdl Marcello dell'Utri. Alfano, ospite ieri a Porta a Porta, parlava di composizione delle liste.
A un tratto l'affondo: «Molti dei guai del Pdl derivano da soggetti come Dell'Utri: un povero disgraziato, per quello che gli succede, che parla a ruota libera facendo capire che le sue parole siano di Berlusconi». Un attacco che Alfano ha argomentato meglio a Bruno Vespa: tutto questo «nuoce a Berlusconi, che dovrà porsi il problema della composizione delle liste». Quindi un messaggio al suo presidente: «A lui dico di riflettere molto bene: sulle liste l'opinione pubblica esprimerà un giudizio prima ancora di leggere il programma».

Immediata la replica di Dell'Utri all'Adnkronos: «Ho già detto quello che penso del segretario, un povero disgraziato l'ho detto io prima di lui e lui mi risponde con le stesse parole. Ho detto meno di quello che penso», ha quindi aggiunto, senza infierire ma colpendo duro: «Non mi va di replicare, Alfano si è già qualificato da sé per questa risposta piccata e fuori luogo». I guai del Pdl, ha aggiunto poi Dell'Utri, «purtroppo vengono tutti dalla sua incapacità, dalla sua insipienza. Non ha le palle, non c'entra niente con noi».

Passano pochi minuti dal lancio di agenzia, ed è di nuovo Alfano a replicare, questa volta su Twitter: «Le parole di Dell'Utri fanno chiarezza. La distanza da lui mi onora e mi lusinga». Era stato per primo il senatore a parlare di Alfano, in un'intervista al quotidiano Repubblica pubblicata domenica. Nel colloquio, Dell'Utri aveva definito il segretario «persona brava e capace, ma senza la maturità per aspirare al premierato. La sua segreteria - aveva aggiunto - non è mai esistita. Poveretto, non ha potuto cambiare niente, se siamo ridotti in questo stato è perché il partito è imploso, non si è rinnovato».

A Porta a Porta, Alfano ha definito «centrale» il tema della composizione delle liste nelle prossime settimane. «Per restituire fiducia alla gente - la sua riflessione - ci devono essere persone per bene che diano la certezza di farsi non i fatti propri ma i fatti di tutti». I nomi saranno importanti ancor prima del programma perché gli italiani «vorranno sapere quali sono gli uomini e le donne su cui cammineranno le nostre idee». Ha aggiunto poi che «non auspica» l'uscita dal partito degli ex An e che non è preoccupato dall'eventuale discesa in campo di Mario Monti. Sarebbe però a suo avviso «un prestigiosissimo presidente della Repubblica».

A difesa del segretario nello scontro con Dell'Utri è intervenuta l'ex sottosegretaria alla Giustizia Iole Santelli: «Onestamente non riesco a comprendere il perché di questi attacchi ad Alfano. Ingiusti e decisamente spiacevoli».

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