Roma - Ipocrita è l'aggettivo più generoso rivolto dai lealisti ad Angelino Alfano e alla sua fantasiosa ricostruzione di quello che è accaduto tra lui e Silvio Berlusconi nelle ultime due settimane. La «lealtà» di chi ha scelto Forza Italia si trasforma in «estremismo» nelle parole di Alfano. L'aver serrato le fila per difendere il leader Berlusconi diventa invece l'esatto contrario per il Nuovo centrodestra che propone la tesi di un Berlusconi «violentato» dai falchi.
La versione di Alfano è talmente paradossale da indurre Raffaele Fitto a replicare, in tono sarcastico, quanto sia evidente che ad essere leale è Alfano che ha mollato Berlusconi quando era in difficoltà dopo essere cresciuto politicamente proprio grazie a lui. «Nell'elevato e nobile discorso dell'onorevole Alfano c'è soltanto una parte non necessaria - dice Fitto - quando ribadisce il suo affetto e la sua vicinanza verso il presidente Berlusconi. Che bisogno c'era di ripeterlo? Oramai tutta l'Italia ha potuto conoscere ed apprezzare la lealtà, la correttezza e soprattutto la grande riconoscenza dell'onorevole Alfano verso il suo benefattore». Anche l'accusa di estremismo viene liquidata con ironia sprezzante. «Mi autodenuncio, tutta la mia vita sin dalla giovinezza è stata improntata all'estremismo politico e alla vicinanza ad altri estremisti guidati dall'estremista Berlusconi - commenta Fitto - Non si capisce come un serio e rispettabile moderato come Alfano abbia potuto confondersi per anni con tanti estremisti, arrivando addirittura a divenirne il ministro della Giustizia, poi segretario politico, poi ministro dell'Interno nonchè vicepremier e capo delegazione, prima di scrollarsi di dosso queste squalificanti compagnie».
Non ha per niente voglia di scherzare invece Daniela Santanchè. «Altro che noi estremisti e loro moderati - attacca la Santanchè - Alfano ed il suo Nuovo centrodestra sono come quelle cellule di terroristi che col sorriso sulle labbra e vigliaccamente sparavano alle spalle dei loro obiettivi, con la complicità morale dei salotti di sinistra».
Chi proprio non ci sta ad essere definito estremista è Renato Brunetta. «Un'accusa di estremismo che per la mia storia personale ritengo un insulto offensivo in radice del mio impegno politico - sostiene Brunetta - Alfano insiste nel definire Forza Italia come un nido di estremisti perché è il suo unico argomento per giustificare la sua scissione e la permanenza al governo senza se e senza ma». Brunetta chiede ad Alfano e ai suoi in che cosa consisterebbe l'estremismo di chi ha deciso di mantenere la parola data e soprattutto di chi ritiene impossibile collaborare con chi teorizza e pratica l'eliminazione di Berlusconi per vie negatrici del diritto.
Anche la senatrice Anna Maria Bernini respinge l'accusa e la ritorce contro gli accusatori.
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