Anche la Corte europea dice no al metodo Stamina

Bruxelles dà invece via alle sperimentazioni sugli embrioni

Anche la Corte europea dice no al metodo Stamina

RomaNo a Stamina. Si alla sperimentazione sugli embrioni. L'Europa interviene su due spinose questioni che chiamano in causa il rapporto tra Etica,Scienza e Ricerca. In entrambi i casi prevale un orientamento ispirato al rigore scientifico che avrà inevitabili conseguenze sulle decisioni che il governo italiano dovrà prendere rispetto alla tanto discussa terapia a base di staminali messa a punto dal «guru» Davide Vannoni, rinviato a giudizio per truffa.
La Corte Europea dei diritti umani ha respinto il ricorso presentato dai familiari di una donna alla quale era stato negato l'accesso alla terapia Stamina. Per Strasburgo non sono stati lesi i diritti del malato rispetto alla sua salute e alla sua vita privata e la decisione non è stata «arbitraria». La Corte richiama la bocciatura del metodo operata dal primo Comitato Scientifico nominato dal ministero della Salute e sottolinea che «il valore scientifico di questa cura non è stato provato». Una decisione che sostiene la scelta dei medici che, appellandosi all'obiezione di coscienza, si rifiutano di somministrare la terapia anche quando un giudice la impone. Sulla scia di questo orientamento di Strasburgo i radicali attraverso l' Associazione Luca Coscioni chiedono al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, un'ordinanza che blocchi il proseguimento delle infusioni in modo definitivo.
É stata invece la Commissione Europea a respingere la petizione popolare, sostenuta da quasi due milioni di firme raccolte in sette paesi Ue, che chiedeva di fermare i finanziamenti per qualsiasi tipo di sperimentazione sugli embrioni.

L'iniziativa «Uno di noi» del Movimento per la Vita, spiega la commissaria europea per la Ricerca, Geoghegan-Quinn, è statata respinta perchè «le staminali embrionali servono per cure che possono salvare la vita e per le quali sono già in corso sperimentazioni cliniche».

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