«È anziana, niente patente» La Hack guida la rivolta dei capelli grigi al volante

«È anziana, niente patente» La Hack guida la rivolta dei capelli grigi al volante

L’astrofisica è stata bocciata. Una questione di età. A quasi novant’anni Margherita Hack si è sentita addosso tutto il peso dei pregiudizi. Voleva prendere un appuntamento la scienziata, per rinnovare la patente, convinta di trovarsi davanti ad una visita di routine, di poter dimostrare di essere idonea. Ancora capace di sistricarsi nel traffico, cambiare marcia, la freccia, gli stop. Poi il terribile verdetto del medico della motorizzazione: «Quelli che hanno più di 80 anni non li visito». Lo ha anche ripetuto più volte il dottor Giuseppe Caragliu, il cui nome compare nella lista ufficiale dei medici abilitati a rilasciare i certificati per il rinnovo della patente di guida. Uno choc per la scienziata venir bocciata così, su due piedi. Senza possibilità di farsi valere, di dimostrare. «Non sono nè vecchia nè rincoglionita», tuona. «Io volevo prendere l’appuntamento - racconta Hack dalla sua abitazione di Trieste - e al telefono questo medico mi ha detto che non visita persone di più di 85 anni, allora io ho replicato che questo è incostituzionale e che finchè non ci sarà una legge che dice che oltre gli 85 anni non si può guidare, deve accettare tutti, e gli ho chiuso il telefono». Una vera e propria battaglia, di più, una crociata per il diritto degli over ottantenni a guidare condotta dall’astrofisica che il 12 giugno compirà novant’anni. «Gli ho telefonato e sapete cosa mi ha detto il dottor Caragliu? “Più di 80 anni? Niente visita. Se vogliono vadano da qualcun altro, io non lo faccio». E ha chiuso il telefono. Non sospettava il dottore che con questo rifiuto si sarebbe acceso un dibattito destinato a far discutere a lungo. «Posseggo una Fiat Panda- racconta arrabbiata la Hack - e vado dappertutto. È dal ’52 che guido la macchina e non ho mai fatto incidenti gravi». Immediata la reazione del medico che vuol dare la sua versione dei fatti: «È vero, faccio i certificati per la patente. Personalmente penso che 90 anni siano troppi per la patente anche se si tratta della professoressa Margherita Hack. Il medico ha il diritto di prendere anche queste decisioni. Se la professoressa Hack vuole essere visitata forse è meglio che si rivolga alla commissione che può rinnovare la patente anche per sei mesi; io invece sono costretto a firmare per due anni». Sì perchè il tema è anche il fattore tempo. Il rinnovo per due anni sembra a molti un periodo troppo lungo per un’età così delicata. «A ogni modo- dice lui- se avessi la facoltà di dare alla professoressa Hack solo un anno di idoneità avrei preso in considerazione l’ipotesi di visitarla altrimenti, purtroppo, non posso che tenere in considerazione che un novantenne sia una persona con un’idoneità in bilico». In rete ci sono già decine e decine di commenti tra favorevoli e contrari. «Mio nonno ha 82 anni- scrive Gianni in rete - e guida che è una meraviglia, mai un incidente per colpa sua, alcuni miei coetanei hanno distrutto auto, a chi sarebbe da togliere la patente?». Secondo i dati del ministero dei trasporti sono oltre centocinquantamila gli italiani di 80 anni che guidano, 64mila a 85 anni, più di tredicimila a 90 anni. Un numero destinato a crescere negli anni.
Il dibattito è delicato. C’è la sicurezza, sicuramente, di chi sta al volante e degli altri, e poi c’è quella volontà di quel che fa discutere e che non sempre mette tutti d’accordo. Ci sono i numeri che fanno impressione: nel 2018 l’Italia sarà il Paese più vecchio d’Europa. L’aspettativa di vita per di 78 anni per gli uomini e di 84 per le donne. E l’ipotesi che sulle strade ci sia un numero di persone crescente di età intorno agli 80 allarma, ma è sempre più un dato di fatto.
«Un fatto ignobile quello successo alla signora Hack- dice il professor Bruno Bernardini, geriatra responsabile riabilitazione neuromotroia dell’Humanitas di Milano. La vecchiaia non è una malattia.

E poi chi lo dice che a 90 anni si è vecchi? La data di nascita non è un fattore così oggettivo. Se uno ha il diabete ad esempio, può essere anche più giovane ma avere difficoltà al volante. Le persone vanno tutelate, trattate con rispetto. E non come cose vecchie».

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