La stanza di Feltri

Basta professionisti dell'ospitata in tv

Anche a me certi ospiti televisivi, definiti opinionisti (ma senza opinioni proprie, bensì riciclate) risultano repellenti

Basta professionisti dell'ospitata in tv

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llustre Direttore,
la leggo e l'ascolto sempre con piacere anche perché offre un punto di vista che spesso si distingue da quello diffuso e dominante, stimolando in questo modo le mie riflessioni, quantunque non sempre sia d'accordo con lei. Le sono per questo molto grato. Noto che in televisione da alcuni anni si tende ad invitare sempre gli stessi giornalisti o opinionisti, che ripetono sempre le stesse cose e non forniscono alcun contributo se non quello di replicare commenti già fatti da loro stessi o da altri. Ad esempio, quando mi imbatto in questa tizia, Claudia Fusani, una giornalista che, non si capisce per quale ragione, è ospite ovunque e prende parte a qualsiasi dibattito e su qualsiasi tematica, io cambio automaticamente canale come se vedessi Dracula ed i miei familiari fanno lo stesso, come terrorizzati. Per carità, la signora è libera di dire quello che le pare, ma anche noi siamo liberi di non subirla ad ogni ora del giorno e della notte e su tutte le reti. Ne abbiamo fatto indigestione oramai da anni. Davvero gli autori televisivi sono così a corto di fantasia e di inventiva da dovere invitare sempre la stessa gente negli studi? Della Fusani, come di Cecchi Paone, anche lui inflazionato e noioso, potrei anticipare benissimo le dichiarazioni, considerato che sono terribilmente prevedibili. Non ci serve che vadano in tv a proporci sempre la medesima solfa politicamente corretta e vomitevole. La banalità ha rotto le scatole.
Alessandro Buzzi

Amico mio,
come ti capisco! Anche a me certi ospiti televisivi, definiti opinionisti (ma senza opinioni proprie, bensì riciclate) risultano repellenti. Quasi mi sembra di avere sviluppato una sorta di allergia, forse dovuta alla eccessiva esposizione ai cumuli di luoghi comuni che ci propinano da mattina a sera. Ormai c'è gente che fa questo di mestiere, che ha trasformato l'ospitata televisiva, che una volta era occasionale, in una professione vera e propria, che implica quindi un impegno costante, addirittura quotidiano. Certi soggetti campano grazie a questa attività, ecco perché li vedi saltare da una rete all'altra, da uno studio all'altro, da un programma all'altro, da un tema all'altro, sono i tuttologi della tv, capaci di ciarlare di Grande Fratello o Isola dei Famosi, a cui non disdegnano di partecipare, di virus, di medicina, di politica, di finanza, di economia, di costume, di criminologia, di religione, di sesso, di educazione sentimentale, di femminicidio, di guerra, di relazioni internazionali, di smog, di cambiamento climatico, di immigrazione, di diritti umani e chi più ne ha più ne metta. E sono prevedibili perché sono perfettamente coscienti che oggigiorno, per mantenere il culo sulla poltrona tv, devono per forza essere scontati, ordinari, ovvi, non politicamente scorretti. Quando inviti questi individui, puoi stare tranquillo, sai cosa aspettarti, sai cosa diranno, e il blocco televisivo fila liscio che è una bellezza.

L'unica cosa che non sono in grado di fare è chiudere la bocca riconoscendo, come faceva il saggio Socrate, di non sapere. E se non sapeva Socrate, figuriamoci questi signori qui la cui dote fondamentale sembra l'arroganza. Alcuni trasudano ipocrisia, falsità. Ecco perché ci sono tanto indigesti. Esprimono bene questo conformismo da due lire, che domina un po' ovunque. Sono l'emblema della società odierna: sono sovraesposti ma non ci lasciano nulla, se non il desiderio, come tu dici, di cambiare canale per tutelarci dalla loro presunzione scoppiettante. Taluni non esitano ad attaccare violentemente chi non la pensa come loro, eppure si dicono gentili, civili, antifascisti, antimaschilisti, antiomofobi. Bella gente che tollera tutto meno l'opinione opposta alla loro. Ne avrei una lunga sfilza da citare. Tuttavia, evito perché alla mia età si conquista una certa saggezza, la consapevolezza che non sempre vale la pena di polemizzare, di fare il punto, di inveire. Attenzione: non mi sono mica raffreddato.

Il mio temperamento è sempre focoso, la mia temperatura sempre alle stelle, ma mi sono rassegnato al fatto che il mondo è dominato dalla stupidità. Come puoi pretendere, caro Alessandro, di non trovarla in tv?

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