Berlusconi: "Alfano non ha il quid della gratitudine"

Il Cav:: "Non sono angosciato dalle Europee". Sul Ncd: "Con Alfano giovani di 82 anni, un record". E avverte: "Cambiare politica europea o l'Italia rischia il default"

Berlusconi: "Alfano non ha il quid della gratitudine"

"Mi sembra che né l’uno, né l’altro abbiano il quid della gratitudine". Con una battuta Silvio Berlusconi liquida Angelino Alfano, mostrato durante la trasmissione Matrix in due diverse conferenze stampa. "Ma insomma, io manco qui da due anni e non mi sembra giusto che mi debba dare il benvenuto con Alfano", ha poi ironizzato.

Sulla scissione del Pdl e la nascita del Nuovo centrodestra, il leader di Forza Italia si è detto incredulo: "Io ancora non ho capito come sia potuto avvenire, perché queste persone che hanno formato questo piccolo partito sono tutti professionisti della politica e dovrebbero sapere che nella storia italiana mai nessun piccolo partito ha superato il 5%. Mi sembra strano che abbiano compiuto questo errore. Io non ho usato mai parola traditore, ma ingrati e ingratitudine. Alfano è il più giovane, anche se dentro ha persone di 82 anni, un record. C’è un mio carissimo amico, Ciccio Colucci, mi viene a trovare mi bacia e mi abbraccia e poi torna dall’altra parte, io so perché ma non glielo posso dire".

Il Cavaliere ha parlato delle Europee e si è detto "affatto angosciato": "Il nostro 20% è miracoloso: siamo da soli con gli stessi numeri di quando eravamo con Alfano". E per rafforzare il concetto, ha chiesto al pubblico: "Mi trovate angosciato?". Al coro di no, ha risposto: "Vox populi, vox Dei". Ma avverte: "L'Italia come la Francia o il Portogallo possono rischiare il default come l’Argentina perché l’euro non è assistito dalla banca centrale. Io voglio sperare che si possa cambiare la politica europea".

Poi ha spiegato che le primarie sarebbero inutili con lui come candidato: "Vincerei sicuramente io", ha spiegato, "Senza di me penso sia assolutamente logico mettere in lizza i competitori dei vari partiti e vedere chi ha più consensi. Ma credo che non ci sarà mai la contrapposizione tra Alfano e Marina, che è libera di scegliere ma qualche consiglio da suo padre lo ascolta... io farei di tutto per impedirle di
scendere in politica perché questo le sconvolgerebbe la vita". In particolare, su Marina ha aggiunto: "La storia mostra delle successioni dinastiche che hanno funzionato. Tutti i successori sono stati dei bravi leader non dipende dalla dinastia, ma dalla passione che uno ci mette. Marina ha tutte le qualità per essere protagonista, ma io la sconsiglio. Il leader non lo fa il papà ma gli elettori
".

Non sono mancate le critiche al governo e agli 80 euro promessi col decreto Irpef: "Io mai li avrei messi in quella forma ottenuta, e poi questi 80 euro, via via, diminuiscono. Non c’è stato nessun riguardo per chi guadagna meno di 8mila euro al mese e per far questo colpo elettorale il governo ha ritenuto di farlo pagare ai pensionati e alle famiglie incidendo sulla casa e sui conti correnti". La ricetta di Berlusconi, quindi è un'altra: "Io sono sempre vicino alla gente e so meglio di altri politici di professione che si incontrano tra di loro di cosa ha bisogno la gente", ha aggiunto, "Le persone che hanno una pensione inferiore a 800 euro al mese hanno avuto la promessa che se vinciamo le pensioni saranno aumentate almeno a 800 euro al mese a forse anche a mille euro al mese. Per arrivare a 800 euro la cifra è di 2 miliardi di euro e si può intervenire sui 100 miliardi della spesa per servizi".

Anche sulla riforma del Senato l'ex premier attacca: "Ho sentito poco fa il nostro capogruppo, credo che non ci siano le condizioni per dare il nostro sì al testo base. Il ministro Boschi dice che la commissione deve approvare il testo base, un testo che non possiamo approvare, non credo ci siano le condizioni".

Sugli avversari Berlusconi non ha dubbi. Con Beppe Grillo "non si può impostare un discorso costruttivo su nulla, lui è uno sfasciacarrozze". Per questo l'ex premier non accetterebbe un confronto con lui, "anche se io saprei gridare più forte di lui e ho il fisico che me lo consente". Ed è tornato ad attaccare il M5S: "Dietro Grillo non c’è nulla ma solo il pericolo di una dittatura dove non c’era nessuna libertà. Già adesso nel suo partito che è meglio chiamare setta chi non la pensa come lui viene cacciato. Grillo non è la soluzione, ma il voto a lui è il disastro".

Matteo Renzi, invece, "è innamorato della politica, è un uomo pieno di ambizione ed un grande scalatore politico". Ma, lo avvisa, "ha percorso una strada molto breve per arrivare al vertice, una strada non democratica, ha scalato la macchina di leader di mezza tacca e cioè il Pd visto che dall’altra parte c’era una macchina con un leader difficile da scalzare e cioè Berlusconi". Ma, aggiunge Berlusconi, "non ho mai usato la parola golpe: il governo di Renzi ha percorso una strada che non era nel percorso della democrazia, ma non l’ho mai definito un colpo di stato o un golpe". Poi scherza: "Renzi è andato in quella trasmissione (la Ruota della Fortuna, ndr), ha chiesto chi ha creato tutto questo, gli hanno detto che era Silvio Berlusconi e lui ha detto allora devo fare come lui".

E ancora: "Ha fatto bene ad andare ad Amici col giubbotto di pelle quando era magro, ora non ce la fa ad allacciarsi le scarpe. Diciamo che gli consiglio di mandare il giubbotto di pelle da un sarto per farlo allargare".

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