RomaStallo sul Quirinale. Stallo sul governo. Stallo sul faccia a faccia. Anche se Berlusconi ammette al Tg4: «Finalmente Bersani si è aperto, si è reso disponibile a un incontro. La data non è stata ancora fissata». Il Cavaliere osserva con amarezza le mosse del capo del Pd che ieri ha bocciato il governissimo con ministri politici. Cioè quello che interessa al Cavaliere: un esecutivo con dentro tutte le forze responsabili, con ministri politici e non soltanto di area. Berlusconi non si fida dei tecnici. È rimasto scottato dall'esperienza di Monti quando, per dirla con deputato del Pdl, «dalla Severino dovevamo andare con il cappello in mano, trattati come figli di un Dio minore». Berlusconi ripete: «La posizione la conoscono tutti: dare subito un governo forte e stabile al Paese per assumere provvedimenti urgentissimi che si impongono per rilanciare l'economia».
Insomma, Berlusconi non cede: o ci siamo anche noi con pari dignità o si torna al voto. Il Cavaliere intimamente non vorrebbe ributtarsi in una campagna elettorale. Troppo il rischio che l'esito si ancora una volta interlocutorio. Troppo il rischio di dare l'immagine di un Paese ingovernabile in periodo di crisi. Ecco perché i canali di comunicazione con il Pd non si sono interrotti definitivamente. Verdini parla spesso con il piddino Migliavacca mentre Alfano si sente direttamente con Bersani. Si cerca l'accordo ma la strada è in salita. «Il vero problema è che Bersani ha paura di spaccare il suo partito», confida sconsolato il Cavaliere ai suoi. Il quale poi constata amaro: «Molti nel Pd non riescono ad abbattere il tabù legato al mio nome. Irresponsabili». Insomma, se l'accordo non si fa la responsabilità è della sinistra incrostata dall'ideologia dell'antiberlusconismo. Si aspetta che Bersani ceda ma nei pressi di Arcore c'è pessimismo.
Se salta tutto, quindi, non resta che ritornare alle urne. Quando? Il prima possibile. Fine giugno inizio luglio. I sondaggi sono buoni e se non si aspetta troppo «possiamo vincere sia alla Camera sia al Senato», dice Berlusconi. Il quale scalda la piazza. Potrebbe avere il sapore di manifestazione pre elettorale, quindi, il grande raduno di Bari, in programma sabato. A lavorare senza sosta all'evento, l'ex ministro Raffaele Fitto. In piazza della prefettura sono attese dalle 35 alle 50mila persone e da tutta la Puglia hanno già acceso il motore circa 700 pullman. Sarà un corteo double face: «Mostrare i muscoli o per dire che con noi non si può non fare i conti o per avvisare che il popolo è pronto a una nuova campagna elettorale», dice un pidiellino. Una manifestazione incentrata sugli aiuti alle imprese, medie e piccole, spina dorsale del Paese. A questo proposito Berlusconi arriverà a Bari già venerdì sera per una cena con centinaia di imprenditori pugliesi.
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