Berlusconi sceglie la prudenza: "Non cavalcherò il populismo"

Berlusconi: "Il Paese è bloccato da giorni. Ma finora il governo è parso poco reattivo"

Berlusconi sceglie la prudenza: "Non cavalcherò il populismo"

La telefonata che lo fa capitolare è quella con Paolo Uggè, oggi vicepresidente di Confcommercio e ieri sottosegretario alle Infrastrutture nel terzo governo Berlusconi. È lui l'ultimo in ordine di tempo a consigliare al Cavaliere di soprassedere con il previsto faccia a faccia con una delegazione di autotrasportatori che aderiscono ai Forconi. Perché, ripete Uggé, «sono quattro disperati che hanno le loro buone ragioni per protestare ma rappresentano una sparuta minoranza». Riceverli, insomma, potrebbe dare l'impressione di un'eccessiva sudditanza alla piazza e quindi alla pancia del Paese. Considerazioni identiche a quelle che già da ieri sera gli hanno fatto alcuni dei suoi più stretti collaboratori e molti big del partito. Per non parlare dell'ennesimo sondaggio secondo cui Forza Italia raccoglie più consensi quando guarda a un area moderata e non si intesta posizioni estreme. Non è un caso che ormai da settimane Berlusconi abbia deciso di mettere la sordina ai falchi, anche per non dare sponda a chi nel Ncd va ripetendo come un mantra che Forza Italia è «un partito di estremisti».

Così, a un'ora esatta dal faccia a faccia nella sede di Forza Italia in piazza San Lorenzo in Lucina, il Cavaliere fa sapere di avere «rinviato l'incontro» per «evitare ogni possibile strumentalizzazione». E aggiunge: «Rivolgo il mio invito al governo affinché si faccia subito interlocutore attento delle istanze rappresentate da migliaia di aziende che stanno pagando la politica recessiva degli ultimi due anni. Fino ad ora l'esecutivo è apparso poco reattivo. Cosa aspetta a convocare queste categorie? Forse che accada qualcosa?».
Berlusconi, dunque, preferisce tenere un basso profilo ed evitare di cavalcare i Forconi con il rischio che il tutto si possa trasformare in un boomerang se la piazza di questi giorni dove trascendere nella violenza. D'altra parte, Enrico Letta era già pronto a tacciare il Cavaliere di «populismo» e «estremismo».

Sullo sfondo, invece, restano i malumori interni al partito. L'ex premier, infatti, continua a non escludere la possibilità di un ritorno alle urne prima dell'estate e continua a puntare su quello che lui stesso definisce «un multi-prodotto». L'obiettivo, insomma, è coprire quanto più possibile l'offerta e cercare di recuperare voti nell'astensione e tra i grillini. Di qui l'insistenza con cui il Cavaliere continua a voler affiancare a Forza Italia altre iniziative, prima fra tutte i Club Forza Silvio. E non solo se Berlusconi starebbe pensando anche a una sorta di Forza Nord che copra il voto filo-leghista e – in caso si voti alle politiche – anche a una lista No euro particolarmente strutturata. Tutti marchi a cui si affiancherebbe il Ncd.
Nonostante le lamentele, insomma, l'ex premier non sembra deciso a cedere sulla sua idea di ridisegnare l'offerta politica del centrodestra. Operazione nella quale dovrebbero avere un ruolo chiave anche facce nuove da mandare in tv. «Peccato – si è lasciato sfuggire giorni fa durante una riunione – che a noi manchi un viso pulito come quello della Boschi». Pare infatti che la fedelissima renziana abbia fatto breccia nel Cavaliere, convinto che sia non solo di bella presenza ma anche competente.

Oggi, intanto, a piazza in Lucina è in agenda una riunione ristretta (attesi tra gli altri Sandro Bondi, Marcello Fiori, Antonio Palmieri, Annagrazia Calabria) per lavorare alla kermesse che il 14 gennaio celebrerà il ventennale di Forza Italia. Una tre giorni che qualcuno – lo diceva Palmieri ieri a un collega – immagina «itinerante» con un appuntamento a Milano, uno a Roma e uno a Palermo per coprire tutto il territorio nazionale.

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