Pier Luigi Bersani lancia un ultimatum a Grillo: decida quello che vuole fare altrimenti tutti a casa, Cinque Stelle compresi. "Lo dico a Grillo che gioca a fare l’uomo mascherato: io non apro tavolini e non sto qui a scambiare le sedie. Ha un movimento che ha un terzo dei parlamentari, decida che vuole fare altrimenti andiamo tutti a casa, anche lui", ha detto il leader democratico ospite a Che tempo che fa. Poi Bersani ha escluso che vi siano state "conversazioni formali", "perchè io faccio quel che dico - ha proseguito - c’è un parlare tra noi e loro e si vede anche sulla rete".
Ma il segretario democrat ci tiene ad evidenziare le differenze con il movimento del tandem Casaleggio-Grillo: "Nel M5S ci sono cose di sinistra e cose che non lo sono affatto. Grillo non vuole che un figlio di immigrati nato qui sia italiano e mi sembra molto tiepido sull’evasione fiscale. Questo non è di sinistra. Ci sono punti di dissenso radicale. Chi vuol stare fuori dall'Euro non sa cosa dice". Anche sul finaziamento pubblico ai partiti, unod ei cavalli di battaglia dei grillini, Bersani la pensa in modo diverso: rivedere la legge ma non abolirla "perché la politica deve avere una qualche forma di sostegno pubblico".
Un aut aut a Grillo e una bordata al Pdl, chiudendo ancora una volta ad un eventuale governissimo con il centrodestra. "Sul piano politico immaginare che io possa fare qualche accordo con quelli che hanno sempre impedito il cambiamento è un’ipotesi dell’irrealtà. In Parlamento - ha aggiunto - c’è stata una maggioranza 538em;">che ha certificato che quella ragazza era nipote di Mubarak, noi non abbiamo mai avuto la possibilità di cambiare alcunchè".
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