«Bufale» tossiche Tredici in manette per le mozzarelle

CasertaCon l'accusa di associazione per delinquere, vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine e commercio di sostanze alimentari nocive, tredici persone sono state arrestate (domiciliari) dai carabinieri del Comando provinciale di Caserta. Nello scandalo è finita una delle maggiori aziende produttrici di mozzarella la «Cantile srl» (contrassegnata dal marchio Dop) di Sparanise (Caserta) guidata da Guido Cantile, ritenuto dagli inquirenti della Procura di Santa Maria Capua Vetere il capo della associazione, con i figli Pasquale e Luigiantonio. Della organizzazione sgominata facevano parte alcuni dipendenti della azienda e alcuni veterinari della Asl. A parere degli inquirenti, il caseificio pur essendo tenuto ad acquistare le materie prime di provenienza certa «provvedeva in maniera pressoché sistematica – spiegano i pm – all'accaparramento anche all'estero di latte e di cagliata, spesso molto scadenti, di cui veniva celata la provenienza all'evidente fine di contenere i costi di produzione». I carabinieri hanno accertato che i Cantile acquistavano quote di latte e cagliata provenienti da Polonia, Ungheria e Francia mentre dalla documentazione, falsata, risultava di provenienza italiana.

Le materie prime «non venivano sottoposte a adeguato autocontrollo sanitario, grazie alla compiacenza di due biologhe dipendenti della Cantile» e venivano impiegate nel ciclo produttivo, anche del prodotto Dop. Pasquale Cantile è anche accusato di avere utilizzato un concime chimico impiegato in agricoltura.

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