"Chi si vergogna del Pdl segua il Professore e se ne vada dal partito"

"Adesso che si preparano le liste, bisogna ricordare chi è stato sempre con il Cav"

"Chi si vergogna del Pdl segua il Professore e se ne vada dal partito"

Milano Onorevole Paolo Romani, lei ha capito che cosa farà il premier ormai uscente Mario Monti?
«Più che dalla conferenza di fine anno, l'ho capito da Lucia Annunziata che gli ha chiesto chiaro “ci sei o non ci sei?”».
E quindi?
«Se partiti e movimenti aderiscono, lui si mette in gioco».
Sembra un po' una candidatura a sua insaputa.
«Chiede di appoggiare quella che lui chiama Agenda Monti».
Se si mette in gioco Monti, per il Pdl è un guaio?
«Ho visto che ha fatto un appello ai montiani del Pdl, citandoli addirittura per nome».
C'è una fronda nel Pdl?
«Quella manifestazione di Italia popolare che in Lombardia diventa Lombardia popolare, non mi è proprio piaciuta».
Facciamo qualche nome?
«Quel convegno è stato proprio una delusione».
Perché una delusione?
«Sgradevoli. Perché a parte Maurizio Lupi che ha avuto il coraggio di rivendicare come Silvio Berlusconi sia stato la storia del Pdl, tutti gli altri sembravano vergognarsi di farne parte».
Sul palco è salito anche il segretario Angelino Alfano.
«L'ho visto in difficoltà perché di fronte aveva un tentativo di far dimenticare Berlusconi».
E quindi?
«È stato bravo a ricordare chi Berlusconi è stato e quanto di buono ha fatto il suo governo».
Berlusconi è stato o sarà?
«Tutti lo davano per morto. E, invece, lui ancora una volta sta dimostrando che non è così».
Da quando è tornato in televisione, i punti del Pdl nei sondaggi stanno crescendo.
«È perfettamente lucido. Chi pensava a un ciclo politico concluso, ora è costretto a ripensarci. Avevamo ragione noi».
Noi chi?
«Tutti noi che siamo sempre stati al suo fianco».
Vuol dire che serve una resa dei conti dentro il Pdl?
«Adesso che si fanno le liste, bisogna ricordare chi ha sofferto insieme a Berlusconi in un periodo difficile. Quando si era trattati da straccioni».
Non ha ancora fatto i nomi.
«Nella platea di Italia popolare non mi riconoscevo».
Si sa bene chi c'era.
«Oltre Lupi, Mario Mauro, Roberto Formigoni, Franco Frattini. Gli stessi che in Lombardia stanno appoggiando la candidatura di Gabriele Albertini. E la lista è anche più lunga».
Beppe Pisanu è critico.
«Ciclicamente qualcuno pensa che Berlusconi sia finito».
Però siete stati voi del Pdl a chiedere a Monti di candidarsi per ricompattare il campo dei moderati.
«La scommessa su un'alternativa fasulla e inconcludente, crollata dopo solo una settimana. Una delusione per molti».
Vuol dire che lei a Monti non ci ha mai creduto?
«No. E qualcuno adesso dovrebbe fare autocritica».
Quindi Monti non è una possibilità per il centrodestra del dopo Berlusconi?
«Monti è un esperimento politico fallito».
Quelli del Pdl che vanno con lui sono dei traditori?
«Chi vuole seguirlo lo segua. Basta che lo dica con chiarezza. Ed esca dal partito».
Monti si ricandida?
«La politica comincia a piacergli e i tappeti rossi lo inorgogliscono. Purtroppo è un professore e la prima fabbrica che ha visto è Melfi l'altro giorno».


Cosa significa?
«Che non ha contezza della povertà che aumenta, dell'allarme sociale che c'è nel Paese».
In Lombardia votate Maroni e scaricate Albertini.
«Quelli del Pdl che appoggiano Albertini vogliono spezzare l'alleanza con la Lega. Ma con noi divisi, vincerà la sinistra».

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