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L'idea di D'Alema: a Pdl e Grillo la presidenza delle Camere

Con un paginone intero sul Corriere "Baffino" spiega come affronterebbe lo stallo. Ma nel Pd storcono la bocca

L'idea di D'Alema: a Pdl e Grillo la presidenza delle Camere

Con un'intervista a tutta pagina sul Corriere della sera Massimo D'Alema torna a parlare da leader della sinistra, a conferma dell'estrema difficoltà in cui si trova Pier Luigi Bersani. La ricetta proposta dall'ex presidente del Consiglio si basa su questo punto fermo: le tre più importanti forze politiche, Pd, Pdl e Movimento Cinque stelle, devono assumersi la responsabilità di trovare una soluzione per salvare il Paese. Ma in che modo? "Innanzitutto far funzionare le istituzioni: nessuno può aver interesse a precipitare il Paese verso nuove elezioni, che sarebbero un drammatico choc". E la soluzione di "Baffino" è presto detta: al centrodestra e al M5S dovrebbero andare le due Camere, "ovviamente sulla base di personalità che siano adeguate a ruoli istituzionali di garanzia".

D’Alema sottolinea che il sistema politico-democratico "comprende oggi anche Grillo che non può chiamarsi fuori". Bisogna quindi "fare una legislatura costituente". E subito indica le priorità da affrontare: "Dimezzare il numero dei parlamentari, ridurre quello degli eletti, riformare radicalmente la struttura amministrativa del Paese, mettere mano ai costi della politica, combattere la corruzione, varare una seria legge sul conflitto di interessi" e "una nuova legge elettorale". La migliore, secondo D'Alema, sarebbe il doppio turno alla francese.

Quando gli chiedono dell'ipotesi governissimo Pd-Pdl, D'Alema mette subito le mani avanti: niente da fare. E chi dovrebbe guidare il nuovo governo? Per l'esponente del Pd la risposta è scontata: "Il partito che ha la maggioranza relativa al Senato e quella assoluta alla Camera. E che ha espresso come candidato premier Bersani". Una difesa d'ufficio per certi versi scontata. Che però non placa gli animi in seno al Pd.

La soluzione proposta da D’Alema per uscire dallo stallo politico, "un’assunzione di responsabilità" comune Pd-Pdl-M5S, non piace a molti esponenti del partito democratico. A parlare a nome della segreteria è stato per primo Nico Stumpo. "Il Pd è contrario a ogni forma di governissimo", ha chiarito, e il candidato premier del partito resta Pier Luigi Bersani. Ma una bocciatura netta arriva da esponenti di varie anime del partito. Anche se non manca chi critica l’apertura del segretario a Beppe Grillo.

"Non è questo il punto - ha detto Anna Finocchiaro a proposito della proposta di D'Alema di assegnare la presidenza delle Camere a Pdl e M5S -.

Il punto è come si fa a governare un Paese che sta affrontando delle difficoltà".

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