Centomila quotidiani, 17 tonnellate di carta finite al macero. Distrutta la collezione privata di giornali più ricca dItalia, quella che il giornalista Enrico Borellini, ex capo ufficio stampa della Margherita al Senato e poi del Pdci di Oliviero Diliberto, aveva messo insieme in 32 anni. La raccolta era custodita in un capannone a Ronciglione (Viterbo), comprato da Borellini con il mutuo.
Ma quando Diliberto gli ha comunicato che non era più in grado di pagargli lo stipendio, non si è potuto più permettere le rate, e nessun Comune si è fatto avanti per rilevare (gratis) lenorme emeroteca. Anzi, uno sì: il Comune di Torino. «Fassino - dice Borellini - ha mandato un tecnico a vedere il capannone. Ma poi sono spariti».
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