DOMANDE & RISPOSTE

Roma«Una casa dei moderati con l’Udc? Non se ne parla». Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha le idee chiare sul partito che verrà. E la casa dei moderati - a differenza di quanto auspica Scajola, non dovrebbe prevedere l’ingresso dell’Udc.
Perché questo rifiuto?
«Ma le ha lette le dichiarazioni di Enzo Carra (che ironizza sui problemi giudiziari di Scajola, ndr)? Invito i miei colleghi alla prudenza. Non c’è niente di peggio di un amore non solo non corrisposto, ma rifiutato pubblicamente».
Comunque crede necessario un cambio di passo (e magari di nome) nel Pdl?
«Ovviamente sì. La classe dirigente deve essere espressa dal basso e deve raccogliere tutte le diverse voci proprio come faceva la Dc».
Dominata da correnti e signori delle tessere.
«Le correnti sono il sale della democrazia. Lo sa perché la Dc ha vinto per 40 anni? Perché capace di catalizzare i voti della destra moderata come quelli dei cattolici».
E il Pdl è stato investito di questa eredità?
«Sì, ma deve essere più sensibile nel dialogo e rispettare tutte le componenti: socialisti, cattolici e conservatori. E poi deve superare l’impasse del sistema 70-30».
Dopo due anni dalla fusione di Forza Italia con An questo sistema è ancora valido?
«In tutte le 105 province i segretari scelti rispettano questa proporzione. È mai possibile che un segretario cittadino o regionale non possa venire anche dalle file degli ex dc o di altre aree minoritarie?».
Al momento non è così?
«Lo sarà senza dubbio nella nuova formazione. Dove le correnti saranno un motivo di vanto democratico. Le basti pensare che la Dc ha iniziato a perdere solo con l’era Martinazzoli, che passerà alla storia per essere quello che ha inibito il pluralismo interno. Oggi si vede con quali risultati».


Che ruolo deve ritagliarsi Berlusconi, in questo nuovo partito?
«Berlusconi deve passare alla storia non solo per quello che ha fatto in questi vent’anni. Ma per la costruzione di un’architrave dei moderati che deve essere utilizzata anche nel futuro».

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