Genova - Sandro Biasotti, deputato di Forza Italia e membro della commissione trasporti della Camera, è stato presidente della Regione Liguria dal 2000 al 2005 e conosce molto bene la situazione legata al trasporto pubblico a Genova.
Sindacati e lavoratori che paralizzano la città, genovesi in ostaggio e sindaco che tentenna. Da che parte sta?
«Di certo non sto con questa amministrazione che sul tema delle privatizzazioni ha creato il terrore. Sto con i cittadini che devono sopportare una disagio enorme, quattro giorni di sciopero selvaggio sono inaccettabili, i sindacati hanno esagerato. Ma sto anche con i lavoratori che hanno le loro ragioni e hanno già fatto la loro parte con sacrifici economici importanti».
Quindi il maggior responsabile è il sindaco Doria. Dovrebbe dimettersi?
«Chi chiede le sue dimissioni ha ragione. Da quando è sindaco non ha mai deciso nulla la sua gestione è fallimentare. Non è in grado di affrontare situazioni di questo tipo e mette la città in ginocchio. Ma le colpe sono anche di altri».
Ovvero?
«Genova paga 40 anni di amministrazione di sinistra che su Amt ha fatto un errore dopo l'altro. Si è pensato solo a sopravvivere e mai a trovare una soluzione reale».
Possibili soluzioni?
«Quando ero presidente ho fatto il conto: i mezzi di Amt sono di 27 marche diverse. È una follia! Pensate ai costi per manutenzioni e ricambi, uno spreco incredibile. Serve un piano di dismissioni e acquisti serio per arrivare ad avere al massimo 2 o 3 marche e con le manutenzioni a carico della casa costruttrice. E invece si continuano a mettere quattrini a fondo perduto, ad aumentare il biglietto e a tagliare gli stipendi».
Una privatizzazione potrebbe essere la risposta?
«Assolutamente no. Noi siamo a favore delle privatizzazioni ma chi se la compra Amt? Non è appetibile sul mercato e non esiste chi la possa gestire al di fuori del Comune».
Esiste il rischio che la protesta di Genova dilaghi a livello nazionale?
«Il rischio è concreto.
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