Che a Berlusconi tocchi di tanto in tanto spupazzarsi gli sfogoni di questo o quel leader di partito che si lamenta del trattamento ricevuto dai cosiddetti giornali «d’area»non è certo una novità. Il più bersagliato, la cosa è nota, è stato proprio questo quotidiano,con Fini e Monti che – in occasioni diverse –si sono presentati agli incontri con il Cavaliere con tanto di cartellina ad hoc contenente i ritagli incriminati. Ma non solo loro se più volte –ancora la scorsa settimana durante un vertice a Palazzo Grazioli –tutti i big di via dell’Umiltà hanno definito «delirante» la linea de il Giornale . Solo l’ultima puntata di una lunga telenovela durante la quale nei mesi scorsi più di un dirigente del Pdl è arrivato a chiedere a Berlusconi la testa di Sallusti.
Il problema è complesso. E soprattutto è piuttosto articolato il rapporto che alcuni esponenti di punta di via dell’Umiltà hanno con i media. Tanto che le lamentele non si sono fermate al Giornale ma nelle ultime due settimane si sono allargate alla tv. Colpa soprattutto delle note vicende regionali, prima il Laziogate e poi il caso Lombardia. Che hanno scatenato telefonate di fuoco a Berlusconi per puntare il dito chi contro Del Debbio e la sua Quinta colonna (Rete4), chi contro Vinci e Domenica Live (Canale5). Un vero e proprio fuoco di fila, con la richiesta esplicita di far saltare i due programmi.
Berlusconi – che come usa dire spesso sa farsi «concavo e convesso» – ha convenuto e cercato di capire le ragioni di deputati, ex ministri e governatori che chiamavano Arcore fuori dalla grazia di Dio. In qualche caso le ha comprese davvero, in altri deve aver fatto buon viso a cattivo gioco. Perché lamentarsi – come fanno in molti a via dell’Umiltà – che Del Debbio «cavalchi l’antipolitica » è piuttosto curioso se si considera che Quinta colonna (alla prima edizione e non certo sull’ammiraglia Mediaset)conta un milione e 700mila spettatori, doppiando largamente L’Infedele di Lerner su La7 e assestandosi con il suo 7-7,5 di share ai buoni livelli di Piazzapulita di Formigli (sempre La7). Chiedere la chiusura di un programma del genere è piuttosto bizzarro. Il problema è che nel Pdl non hanno affatto gradito l’approccio di Del Debbio sul Laziogate. Perché non solo ha invitato in studio Fiorito (il mitico «er Batman») ma ha pure illustrato con perizia e cura le foto della festa in maschera di De Romanis ( maiali compresi). Per il povero Cavaliere è stato un calvario di telefonate arrivate da big romani del partito. «Così ci sputtaniamo da soli», era il leit motiv . Quasi la colpa fosse di Del Debbio. Ma non solo questo, visto che pare ci sia anche chi si è molto lamentato di un invito in studio alla De Girolamo dopo che la deputata pidiellina aveva detto che «Renzi è molto meglio di Gasparri e La Russa».
Non bastasse, Berlusconi s’è dovuto pure sorbire varie reprimende per la prima puntata di Domenica Live . Con Vinci che intervista prima De Romanis e poi la Minetti. È il 7 ottobre e il clima di un bel pezzo del Pdl lo dà Corsaro su Twitter: «Oggi si discute su come ridare contenuti al Pdl e la principale tv del capo ospita #DeRomanis e #Minetti. Tafazzismo o sabotatori?».
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