Eccola qui, la foto. La prova che Nichi Vendola ha pranzato in compagnia insieme con il gip barese Susanna De Felice, che poi, il 31 ottobre scorso, l'ha assolto dall'accusa di aver forzato la nomina di un primario. Nello scatto, di Nichi c'è solo un pezzetto del viso, ma il taglio dell'occhio e il caschetto alla Beatle brizzolato, nonché l'inseparabile compagno Ed Testa al fianco, sono inconfondibili. Come inconfondibile è il volto sorridente del gip De Felice, seduta tre posti più in là, sullo stesso lato del tavolo. L'immagine è di aprile 2006, e la ridente compagnia era alla «Taverna da Santos» di Savelletri, tra Bari e Brindisi, per festeggiare il compleanno della cugina del governatore, Paola Memola.
Nel gruppo della foto, che Panorama ha pubblicato sul suo sito web, ci sono in tutto dodici persone. Gli altri commensali immortalati - oltre a Nichi, al compagno, alla cugina e alla gip - sono il giudice Achille Bianchi (compagno della De Felice), il senatore del Pd e scrittore Gianrico Carofiglio - all'epoca pm - e la moglie Francesca Pirrelli, pm a Bari, il pm Teresa Iodice (oggi a Lecce), il giudice tranese Emma Manzionna, l'ex funzionario della mobile di Bari (ora a Foggia) Alfredo Fabbrocini, la giornalista Carmela Formicola e il compagno Michele De Francesco, architetto. Un gruppo ristretto, eppure il governatore pugliese, una settimana fa, su Radio24, aveva tagliato corto: «Non ricordo di aver mai conosciuto la dottoressa De Felice». A conoscere il gip, aveva ammesso, era semmai sua sorella, a cui l'aveva comunque presentata «il pubblico ministero che mi ha perseguitato in questi anni», ossia Desirèe Digeronimo, che insieme al collega Francesco Bretone aveva ottenuto il rinvio a giudizio del governatore. Quanto all'esistenza dell'immagine che li ritraeva a tavola, Nichi aveva commentato, lapidario: «Vedremo queste foto». Ma nemmeno ora che le ha viste, Vendola sembra aver memoria di quel pranzo. Ieri, a un cronista che gli chiedeva conto di quell'immagine, ha replicato attaccando Panorama: «Dovrà rispondere in tribunale e sarà una delle ragioni per cui avrò una vecchiaia ricca e serena». E alla richiesta di un commento specifico sulla foto, ha minacciato, come riportato dal direttore di Panorama Giorgio Mulè su Twitter: «Non vorrei portare anche lei in tribunale, ci interrompiamo qui su questa questione, punto». Insomma, il leader di Sel non l'ha presa bene. S'indigna, non commenta, annuncia querele, parla di pm «persecutori». Eppure non si ricordano suoi interventi in difesa di Berlusconi e Alfano quando infuriò la polemica per la cena tra i due e Luigi Mazzella e Paolo Maria Napolitano, giudici della Consulta che di lì a poco doveva esprimersi sul Lodo Alfano. Che, come è noto, venne bocciato. Mentre Vendola, noto anche questo, è stato assolto dal gip immortalato a tavola con lui.
Il governatore, che in caso di condanna aveva annunciato l'addio alla politica attiva, era accusato di aver spinto la nomina di un chirurgo toracico, Paolo Sardelli, a primario dell'ospedale San Paolo di Bari, riaprendo i termini del concorso. A coinvolgerlo era stata l'ex direttrice della Asl di Bari, Lea Cosentino. Vendola, dopo la sentenza, s'era concesso un «sono felice» con gli occhi lucidi, per poi commentare così l'assoluzione: «Mi fa piacere che tutti considerassero scontato l'esito. Io, anche per scaramanzia e perché viviamo tutti sotto il cielo, insomma...». A sollevare il dubbio immortalato da quella foto del 2006 furono però proprio i due pm che avevano ottenuto il rinvio a giudizio di Vendola, Digeronimo e Bretone, inviando una missiva al pg di Bari Antonio Pizzi e al procuratore Antonio Laudati. Nella lettera, i pm segnalavano l'«amicizia diretta» e la «frequentazione di amici comuni» tra De Felice e la sorella di Nichi, Patrizia. Per i due magistrati, dunque, la gip avrebbe dovuto astenersi dal processo. Seguirono polemiche. E venne fuori che la De Felice prima della sentenza avrebbe informato il capo del suo ufficio d'aver visto in un paio d'occasioni a cena la sorella del governatore, Patrizia. Quest'ultima, però, con Panorama ha ammesso di aver incontrato il gip una cinquantina di volte tra 2004 e 2009, e poi altre cinque-sei volte. Insomma, quella foto, più che minacce, richiederebbe un chiarimento. Anche se il Pdl considera l'immagine eloquente. Per il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto lo scatto di Nichi a pranzo col gip «parla da solo e non ha bisogno di nessun commento. Certo che non teme i giudici, ci va a braccetto». Caustico Maurizio Gasparri: «Vendola aveva negato contatti e conoscenze, le immagini lo smentiscono in modo clamoroso. Del resto c'è chi è passato dalla magistratura alla giunta Vendola. A Bari - conclude il capo dei senatori Pdl - ci sono molte cose da capire».
Il 14 novembre i pm baresi Desirée Digeronimo e Francesco Bretone inviano una lettera-denuncia ai loro superiori. Contestano che il gip De Felice sia amica della sorella di Vendola, Patrizia
Il 31 ottobre scorso il gip Susanna De Felice assolve il governatore Nichi Vendola (accusato di abuso d'ufficio) e l'ex lady Asl, Lea Cosentino.
Il caso finisce a Lecce, competente per le toghe di Bari. Viene interrogata la sorella di Vendola, che conferma di conoscere il gip De Felice. Ora la foto di «Panorama», che dimostra che la conosce pure il leader Sel
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