Ecco il piano di Berlusconi: ripartire dagli imprenditori

Il sentimento con cui Berlusconi sta vivendo la sua nuova discesa in campo è quello di chi è tornato nel ruolo che gli è proprio. Chi lo conosce bene racconta che l'umore è ottimo. "Come sta Berlusconi? Si sta divertendo un sacco, ha di nuovo fatto un tuffo nell'adrenalina". Lavoro preventivo: l'ex premier vuole anche recuperare credibilità sui media internazionali

Ecco il piano di Berlusconi: ripartire dagli imprenditori

Il sentimento con cui Silvio Berlusconi sta vivendo il ritorno sul proscenio è quello di chi è tornato nel ruolo che gli è proprio. Chi lo conosce bene racconta che al di là delle riunioni in sequenza, della dieta ferrea, delle richieste di appuntamenti che si affastellano nell'agenda di Marinella Brambilla, l'umore è ottimo. «Come sta Berlusconi? Si sta divertendo un sacco, ha di nuovo fatto un tuffo nell'adrenalina». Sì perché in fondo il ritiro dalla prima linea della politica l'ha sempre vissuto come una sorta di aspettativa imposta dagli eventi, un test per giudicare dall'esterno potenzialità e talenti del centrodestra privo del suo leader.

Una prova dal suo punto di vista fallita per molte ragioni, in primis la timidezza, la ritrosia, la mancanza di coraggio di tutto un mondo poco disposto a spendersi in prima linea. «Mi sono guardato attorno, ho incontrato tante persone di valore, imprenditori, professionisti, manager» raccontava ieri. «Sono con noi, continuano a non fidarsi della sinistra, sanno che c'è bisogno di sostenere una certa idea della società, condividono i nostri principi. Ma poi al dunque non sono disposti a spendersi in prima persona. Al massimo offrono un contributo per la campagna elettorale ma qui bisogna rimobilitare un mondo. Da una parte li capisco perché sanno bene che a scendere in campo si rischia di andare incontro a un calvario giudiziario come il mio. Ma ora bisogna ripartire».

L'idea è dunque quella di riprendere a parlare con le piccole e medie imprese, con gli artigiani, con quegli imprenditori che vivono una crisi di rappresentanza. E fare questo senza tuffarsi nel populismo ma definendosi come una forza tranquilla, ostinata nell'imbracciare una bandiera liberale tutt'altro che logora. Berlusconi, al di là dei tanti che ora si dichiarano improvvisamente berlusconiani, continua a nutrire la massima stima per Angelino Alfano. «Si sta comportando come un figlio, è intelligente, capace, il futuro è suo. Dopo la sua intervista al Corriere della Sera l'ho chiamato e ringraziato». Per questo il Cavaliere non ha affatto rinunciato all'idea di condurre la campagna elettorale a braccetto con il delfino designato. Il ticket con una donna, infatti, lo convince ma solo fino a un certo punto. Nei ragionamenti fatti con i suoi più stretti collaboratori questa opzione è stata valutata come portatrice di un reale valore aggiunto soltanto qualora a scendere in campo fossero personaggi come Federica Guidi o Marina Salomon, davvero in grado di favorire l'accesso ad ambienti spesso ostili al centrodestra.

Il lavoro per la progettazione della nuova discesa in campo è soltanto agli inizi. Lo stesso simbolo con l'aquilone tricolore circolato nelle ultime ore è soltanto uno dei cinque-sei che sta testando e che gli vengono sottoposti da più parti, compreso Vittorio Sgarbi. Piuttosto il lavoro preventivo si concentrerà sui media internazionali. L'imperativo è quello di recuperare credibilità ed evitare che sui giornali stranieri finiscano solo le ricostruzioni dei giornali «nemici». Il timore è quello di essere identificato come l'anti Monti o comunque come colui che vuole smontare il rigore dei professori. Un assioma che Berlusconi farà di tutto per smontare, forse già con un appoggio immediato a una nuova e più pervasiva spending review che tocchi chi è stato risparmiato dalla prima versione. Sullo sfondo continuano i contatti con gli amici storici e con la ex moglie Veronica. Con lei è andato in scena un semplice pranzo molto affettuoso e rispettoso ma pare che non ci sia stato alcun riavvicinamento, come azzardato da qualcuno.

Una telefonata tra il preoccupato e lo scherzoso è stata invece quella con Fedele Confalonieri. Un colloquio che si è concluso con la «resa» del numero uno di Mediaset. «Ho capito, mi arrendo, tanto non riesco a fermarti neppure questa volta».

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