Expo, Renzi: "La politica non metta becco sulle indagini"

Il premier: "La politica non metta il becco sulle indagini". Franceschini: "L'Expo non è a rischio"

"La politica non metta becco sulle indagini". Matteo Renzi, in visita a Genova, decide di non entrare nel merito delle indagini di Milano che hanno scatenato un putiferio tra i vertici di Expo. "L’immagine del paese non è quella legata alla indagini giudiziarie ma quella legata a operazioni come questa di Ansaldo energia, massima serenità, massima severità se si sono commessi reati e massima fiducia nei confronti della magistratura, ci sono delle indagini che se ho capito bene riguardano vicende varie del milanese. I politici fanno bene il proprio lavoro se non commentano le indagini della magistratura. Io mi auguro, come sempre, che sia consentita alla magistratura la massima serenità, alle difese serenità per rispondere alle accuse, ma l’immagine del Paese non è un’indagine giudiziaria: l’Italia è profondamente diversa dal racconto che spesso si fa", ha aggiunto il premier.

"Sono convinto dell’assoluta necessità di assicurare assoluta pulizia, prendo atto con piacere del fatto che il commissario unico Giuseppe Sala non sia coinvolto in alcun modo e gli rinnovo la fiducia, così come ho fiducia nell’operato della magistratura", ha affermato il presidente della Regione, Roberto Maroni, sperando "che quanto successo non abbia ricadute sulla prosecuzione dei lavori e che tutte le opere vengano realizzate".

"Ribadiamo la nostra piena fiducia nel lavoro della magistratura. A noi interessa che Expo possa andare avanti, occorre però andare avanti bene con la massima garanzia sulla trasparenza degli appalti per evitare infiltrazioni della criminalità organizzata ma anche di lobby affaristiche di vario genere", ha affermato il segretario del Pd lombardo, Alessandro Alfieri. Secondo il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini "l’Expo non è a rischio, va avanti, le indagini vanno avanti, ma l’Expo sarà un grande successo lo stesso".

Di diverso parere il presidente Idv, Antonio Di Pietro: "Vent’anni dopo Tangentopoli si è costretti ad aspettare la magistratura per risolvere i problemi". Tuona anche il Movimento 5 Stelle: "Dopo Scajola ecco la nuova tangentopoli delle larghe intese sugli appalti Expo 2015.

Il Movimento 5 Stelle in tempi non sospetti aveva denunciato con forza come l’Expo fosse un tangentificio a forte rischio corruzione e infiltrazioni mafiose: "Grandi Opere... grandi tangenti!"", ha dichiarato Maurizio Buccarella, capogruppo M5S Senato, in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo.

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