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Fornero fa la maestrina: "Comprare la casa? Meglio istruire i figli"

"Nelle famiglie prevale il desiderio di comprare un’abitazione a scapito dell’educazione". A Torino uova contro il ministro. Che ribatte: "Meno lamentele, più spirito costruttivo"

Fornero fa la maestrina:  "Comprare la casa? Meglio istruire i figli"

RomaFornero Calimero. Tutti «ce l’hanno con lei». Se piange le tirano le pietre, se fa la dura le tirano le pietre, se va in fabbrica le tirano le pietre, se va alla conferenza dell’Istruzione della Cei a Torino, nella “sua città”, le tirano le pietre. Anzi no, le uova. Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, è riuscita a scatenare le critiche di tutti i partiti, delle sigle sindacali, degli studenti, dei lavoratori, dei pensionati, dei disoccupati. Pure dei cassintegrati che oltretutto sono in aumento come segnala la Cgil. La richiesta è esplosa in marzo: sono circa 455.000 i lavoratori coinvolti per un taglio del reddito di circa 908 milioni di euro pari a 1.900 euro per lavoratore.

Certamente la battuta infelice non manca alla Fornero. A parte la «paccata di miliardi», già passata alla storia, pure il suo aut aut, «o passa la riforma del lavoro o il governo va a casa», non è che sia piaciuto molto anche dentro l’esecutivo. Al leader Cisl, Raffaele Bonanni, invece non è piaciuta la decisione del ministro di incontrare i lavoratori della Alenia di Torino. Fornero per Bonanni tiene un comportamento bizzarro. «Andasse pure nelle fabbriche però interloquisse anche con i sindacati - ammonisce il segretario Cisl- Strano che vada in fabbrica a discutere non si capisce che cosa e poi non discuta con i lavoratori: è un modo di fare molto bizzarro».

E ieri a Torino si è svolto un altro round dell’incontro «Italia contro Fornero». Clima infuocato e non soltanto per le proteste degli studenti dei centri sociali e dei Cobas, che la polizia ha tenuto a bada con cariche di alleggerimento fuori dal Teatro Nuovo. Solo grazie al cordone delle forze dell’ordine le uova non hanno raggiunto la macchina della Fornero. Pure per questo il ministro si è guadagnata una “strapazzata” dal sindacato di Polizia. «I poliziotti si sono presi pietre e uova per difendere la signora Fornero - dice Massimo Montebove del Sap - Dovrebbe essere sufficiente questo per far capire al ministro che non può continuare a tirare la corda con gli operatori delle forze dell’ordine in materia pensionistica».

Ma la Fornero tira dritto. Mostra solo una piccola incrinatura nell’armatura quando sottolinea che lei, un’educatrice orgogliosa del suo ruolo, viene spesso definita «maestrina»mentre appunto si sente un’educatrice. Poi davanti torna a picchiare duro suscitando il solito vespaio.

«In questo paese c’è poco spirito costruttivo. - dice il ministro - Vorrei che molte persone anziché lamentarsi sempre o protestare, comprendessero che potremmo lavorare tutti insieme e forse ne avremmo qualche beneficio». Ma l’esortazione a «lavorare» scatena sui social network commenti feroci tipo «Lavorare? Magari!» e anche la protesta del leader Idv, Antonio Di Pietro, pubblicata su Facebook. «Le parole della Fornero sono arroganti ed offensive e così dimostra di essere anni luce lontana dal paese reale - scrive Di Pietro - Questo governo sta facendo macelleria sociale».

Ma la frase che ha provocato l’alzata di scudi è un’altra. «Spesso nelle famiglie italiane il desiderio di farsi la casa è prioritario rispetto a quello di dare un capitale umano adeguato ai figli - dice il ministro - Il desiderio della famiglia e del mutuo spesso spinge le famiglie a dire ai figli “vai a lavorare, così ci aiuti a farci casa”. La casa è importante ma non si deve sacrificare l’educazione dei figli». E si sa che agli italiani la casa non la devi toccare. Sconcertata, tra gli altri, Laura Ravetto del Pdl. «Mi stupisce - dichiara - che proprio il ministro del lavoro non si renda conto che il vero dramma è il fatto che spesso giovani altamente specializzati e con anni di lavoro e di studio alle spalle, non trovando il lavoro non possono comprarsi una casa e tantomeno mettere su famiglia».

Critiche alla Fornero sono arrivate anche direttamente dal palco della Conferenza sull’istruzione dal presidente della Regione, il leghista Roberto Cota. «Le aziende chiudono non perché gli imprenditori siano degli incapaci ma perché non riescono ad essere competitive - attacca Cota - C’è una tassazione troppo alta».

Ancora un’ultima gaffe sui giovani del sud che, dice il ministro, «sperano di entrare nelle Forze Armate o nel Grande Fratello» e «questo non va bene per il paese».

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