Vorrei tranquillizzare i lettori del Giornale: nessuno sta pensando né allo slittamento della data d'inizio dell'Esposizione universale come si sostiene nell'articolo da voi pubblicato ieri a pagina 14 - né tanto meno alla cancellazione dell'evento. Personalmente non ho mai dubitato che Expo Milano 2015 riesca a centrare l'obiettivo dei 130 Paesi partecipanti. A oggi le adesioni hanno già raggiunto quota 125: un vero record a oltre due anni dall'evento e la Società sta tuttora lavorando alacremente.
Con la recente adesione del Brasile, tutti i Paesi emergenti del Bric hanno dimostrato di credere nell'Expo italiana. E poi tra i Paesi che hanno aderito, Germania e Svizzera hanno già sancito per i loro padiglioni budget rispettivamente di 40 milioni e 19 milioni di euro. La Russia ha assicurato investimenti per circa 30 milioni di euro, dai Paesi del Golfo ci attendiamo investimenti per più di 150 milioni di euro (tra cui almeno 70-80 dall'Arabia Saudita). Dal canto suo, la Repubblica popolare cinese avrà il secondo padiglione più grande del sito espositivo dopo quello italiano. Inoltre, le stime parlano di oltre un milione di cinesi che verranno in Italia durante i 6 mesi dell'Esposizione.
Mi si lasci dire che, soprattutto in un momento di crisi come l'attuale in cui l'Italia fatica ad attrarre investimenti esteri, sono risorse eccezionali che porteranno sviluppo e occupazione nel nostro Paese. Numeri che dovrebbero tacitare scettici e pessimisti.
*Presidente Expo 2015 Spa
e Commissario generale
del Padiglione Italia
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