Grilli nei guai: "Casa ai Parioli pagata sotto i valori di mercato"

Bloomberg accusa il titolare dell'Economia: "Nel 2004 avrebbe comprato una casa con 14 stanze ai Parioli sotto i valori di mercato"

Il ministro dell'Economia Vittorio Grilli in Senato
Il ministro dell'Economia Vittorio Grilli in Senato

Guai per il ministro dell'Economia Vittorio Grilli, paladino del Fisco voluto dal premier Mario Monti per stanare gli evasori. Secondo Bloomberg, nel 2004 avrebbe pagato la casa ai Parioli un milione e 65mila euro, un prezzo nettamente inferiore ai valori di mercato e con un mutuo superiore al prezzo d’acquisto. "Nella migliore delle ipotesi potrebbe essere considerato un pettegolezzo infondato", ha commentato il titolare del dicastero di via XX Settembre rigettando le accuse lanciate dal sito economico.

Come ricorda Dagospia, al momento dell'insediamento a Palazzo Chigi, Monti aveva voluto Grilli per contrastare il fenomeno dell'evasione fiscale. Da qui i blitz prettamente mediatici contro i furbetti. L'anno scorso, a Cortina d'Ampezzo, aveva spedito le Fiamme Gialle a controllare gli scontrini dei negozi, l'intestazione delle auto di lusso e i nconti degli albergatori. Poi, si era spostato nelle vie della movida milanese e nei paesi più in della costa ligure. Adesso, sul finire della legislatura, il ministro dell'Economia è finito nell'occhio del ciclone. Secondo un'inchiesta pubblicata da Bloomberg, Grilli di avrebbe comprato un appartamento ai Parioli a un prezzo inferiore ai valori di mercato del quartiere romano e con un mutuo superiore al prezzo d'acquisto. Secondo i registri dell'operazione, che risale al 2004, il titolare dell'Economia avrebbe pagato un milione e 65mila euro un appartamento di 310 metri quadrati, al piano terra con giardino e quattordici stanze. Secondo gli archivi governativi, poi, avrebbe ottenuto un mutuo di 1,5 milioni di euro, il 41% in più del prezzo d'acquisto registrato. "Uno dei modi più classici - commenta Dagospia - per evadere le tasse o eludere i controlli sul riciclaggio di denaro".

Grilli ha subito smentito. "Nella migliore delle ipotesi potrebbe essere considerato un pettegolezzo infondato", ha commentato il ministro secondo cui "è poco professionale e sbagliato criticare le disposizioni finanziarie per l'acquisto di un immobile senza sapere nulla degli altri aspetti del rapporto fra banca e cliente che sottende tutte le transazioni commerciali relative a prestiti e garanzie". E ha ribadito: "Sia questa che qualsiasi altra operazione in cui io sia mai stato coinvolto è perfettamente legale. Non sono mai stato coinvolto in operazioni di riciclaggio di qualsiasi tipo". Secondo gli standard riportati anche da Dagospia, una proprietà di 310 metri quadri ai Parioli veniva venduta, newl 2004, mediamente sui 7.340 al metro quadro. "Se Grilli ha pagato l'intero immobile 1,065 milioni di euro, vuol dire che ha speso circa 3.435 € al metro quadro - si legge - cioè meno della metà". Sentito da Bloomberg, Raffaele De Paola, che si occupa del quartiere Parioli per l'agenzia immobiliare Tecnocasa, ha spiegato che, anche se l'appartamento "aveva bisogno di una ristrutturazione completa, il prezzo è comunque basso. Il valore era almeno di 2 milioni di euro".

Poi c'è la questione del mutuo. "Il Monte dei Paschi di Siena, la banca che inizialmente ha erogato il prestito, afferma di non erogare mai fondi che superino il prezzo d'acquisto di un immobile - si legge - nel 2004, la percentuale massima di un mutuo concesso da Mps si attestava al 95%". Dal 2010 in poi, invece, il prestito è stato erogato da Intesa Sanpaolo.

Secondo i regolamenti bancari italiani, tuttavia, il limite massimo per un mutuo è l'80% del valore della casa, limite che, in casi straordinari, può essere esteso al 100%. Ma le restrizioni legali non permettono più del 100%.

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