Ma i grillini sono stelle o meteore?

I primi delle elezioni dati parlano di un Grillo dimezzato, e nel partito cresce la fronda

Ma i grillini sono stelle o meteore?

La bolla è già esplosa. Dalle Stelle alle stalle il passaggio è stato brevissimo, pochi mesi. Il Grillo che esce dalle elezioni amministrative, stando alle proiezioni e ai primi dati, è un Grillo dimezzato. Alle elezioni politiche dello scorso febbraio il Movimento 5 Stelle a Roma ha raccolto il 27,27 % delle preferenze. Un successo in linea con l'exploit dei pentastellati a livello nazionale. Stando ai primi dati Marcello De Vito, candidato grillino in corsa per il Campidoglio, sarebbe intorno al 12%. Sono dati provvisori e, certamente, la valenza di un'elezione amministrativa è diversa da quella delle consultazioni politiche. Ma la forbice tra un risultato e l'altro è enorme. Un poderoso tonfo. Dai palchi dei comizi-show ai banchi di Montecitorio il miraggio grillino ha iniziato a sbiadirsi e il successo a sgonfiarsi. Sono passati tre mesi, novanta giorni in cui il Movimento 5 Stelle si è confrontato, per la prima volta, con l'esperienza di governo e le liti interne.

E ne è uscito a pezzi. Ma, soprattutto, si è dovuto impattare - forse schiantare - con la gestione della politica. Dopo mesi trascorsi a sbandierare riforme rivoluzionarie e programmi roboanti i grillini si sono arenati su ricevute e piccoli rendiconti. Volevano cambiare il mondo e sono finiti a titillarsi l'ombelico, come se il sistema politico ruotasse attorno alla decurtazione delle loro prebende. E poi le espulsioni, i divieti e - proprio in questi giorni - la guerra santa contro i giornalisti che osano muovere qualche critica all'opaco apparato del Movimento. Reazioni isteriche, in bilico tra l'insulto e la minaccia, che non hanno portato i risultati sperati. Ora inizia l'autocritica e c'è già chi tradisce l'oracolo del web imputando al debacle al divieto di partecipare ai talk show.

Alla fine quello di oggi è un Vaffaday che come un boomerang volteggia pericolosamente verso la fronte del leader supremo del Movimento. Più che stellle rischiano di essere meteore.

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