L'uomo: «È passato dalle grandi fedi politiche al dubbio assoluto». La bellezza: «Quella dei nostri prodotti è accessibile a chi la vuole cercare». Il lavoro: «Dopo il terremoto in Friuli gli operai della Snaidero dicevano: prima ricostruiamo le fabbriche, poi le case». Chiamatelo pure Snaidero-pensiero, però è una sintesi efficace della crisi economica e istituzionale che stiamo vivendo. Oltre al titolo di una mostra che Federlegno Arredo ha allestito al Meeting di Rimini: «L'uomo, la bellezza, il lavoro», appunto. Al tradizionale appuntamento romagnolo, la federazione di Roberto Snaidero è presente per il terzo anno consecutivo con un grande stand e un cantiere vero: operai e gru alle prese con la costruzione di case in legno. E con una serie di altre iniziative.
«Perché la nostra presenza al Meeting?». Per Roberto Snaidero «l'obiettivo della federazione è incontrare i giovani. Abbiamo bisogno di inserirli nel nostro settore, che non è più quello del falegname di una volta, che magari si tranciava il pollice con la sega circolare... Abbiamo in corso molte iniziative, sia in campo nazionale sia all'estero. Non a caso il nostro modello di federazione è diventato un punto di riferimento per altre associazioni».
Poi due telegrammi, uno ai giovani, l'altro alla politica. Perché, aggiunge, «ricominciare è il desiderio di ogni mattina». Ai giovani: «Affrontiamo il futuro con entusiasmo, dobbiamo credere in questo grande Paese. La tecnologia si può comprare, il design si può copiare. Ma non la storia, non l'eredità, non il talento, non il Made in Italy». Al mondo della politica: «Vedo qualche timido segnale di ripresa, è il momento di insistere. Non abbiamo bisogno di divisioni ideologiche, ma di coesione.
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