A dirlo è un'elaborazione realizzata da YouTrend, che prende in esame la proposta di legge elettorale uscita dal confronto tra Matteo Renzi, Angelino Alfano e Silvio Berlusconi, il cosiddetto Italicum.
Se si applica il sistema illustrato dal segretario del Partito Democratico alla direzione Pd, dice YouTrend, nelle elezioni del 2013 nessun partito o coalizione avrebbe ottenuto il premio di maggioranza al primo turno, perché sotto il 35% dei voti.
Tralasciando le coalizioni, per i partiti si sarebbe prefigurato un ballottaggio tra Democratici e grillini. Il vincitore avrebbe ottenuto 334 seggi, il 53% di quelli disponibili. Il primo perdente ne avrebbe invece assicurati 136 o 137, il Pdl 115, Scelta Civica non più di 45, per un totale di 630 seggi, perché Renzi non ha parlato di seggi per le circoscrizioni estere.
Considerando invece le coalizioni come "liste uniche", nel 2013 si sarebbe andati a un testa a testa tra quella capitanata da Pierluigi Bersani e quelli di Silvio Berlusconi. Il primo, se vincitore al ballottaggio, avrebbe preso 334 seggi, il secondo 132. M5S e Scelta Civica avrebbero ottenuto 116 e 40 voti. Avesse prevalso Berlusconi (con 134 voti), i grillini avrebbero avuto 115 seggi, i montani 47.
Se si votasse oggi con l'Italicum, confermate le intenzioni di voto degli ultimi 15 giorni, si andrebbe comunque a un ballottaggio. Nessun partito arriverebbe infatti al 35%. Le soglie di sbarramento sarebbero superato soltanto da tre partiti: il Pd, sopra il 30% a 334 seggi, poi Forza Italia (150) e M5S (146). Se Forza Italia vincesse il ballottaggio, al Pd andrebbero 177 seggi, 119 ai grillini.
Se Grillo arrivasse al testa a testa, invece, e vincesse, avrebbe 334 seggi, lasciando il PD a 175 e Forza Italia a 121.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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