Il Daspo (da D.A.SPO. acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive), è una misura prevista dalla legge italiana al fine di contrastare il crescente fenomeno della violenza negli stadi di calcio. Con il Daspo si vieta al soggetto ritenuto pericoloso di poter accedere in luoghi in cui si svolgono determinate manifestazioni sportive.
Il provvedimento viene emesso dal questore e la sua durata può andare da uno a cinque anni, come stabilito dal decreto Amato 2007 dopo gli scontri di Catania e l'omicidio dell'ispettore Raciti. Può essere accompagnato dall'obbligo di presentazione a un ufficio di polizia in concomitanza temporale della manifestazione vietata. Esso viene sempre notificato all'interessato ma, nel caso in cui ad esso si affianchi l'obbligo di comparizione, esso è comunicato anche alla Procura della Repubblica presso il Tribunale competente.
Il fatto che il Daspo possa essere emesso sulla base di una semplice denuncia e non necessariamente dopo una condanna penale ha portato a sospetti di incostituzionalità da parte del mondo ultras. In realtà, la Corte Costituzionale, con una sentenza del 2002, inquadra la misura tra quelle di prevenzione che possono essere quindi inflitte anche in attesa del processo ed essere poi revocate in caso di assoluzione.
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