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Lavoro, la Fornero avverte: "Se la riforma non passa, il governo se ne va a casa"

Il ministro: "Non abbiamo la bacchetta magica". Gli esodati? "Sono stati creati dalle imprese". Risparmi sulle pensioni, ma con le norme di Berlusconi

Lavoro, la Fornero avverte: "Se la riforma non passa, il governo se ne va a casa"

"Non ritengo che si possa accusare il ministro, né il ministero, della varietà di stime e quantificazioni di diversa provenienza che ha caratterizzato le ultime settimane alimentando, oltre all’ansia, la legittima preoccupazione delle persone. Né sarebbe stato appropriato, in attesa della valutazione ufficiale, correggere le cifre di volta in volta apparse sui giornali". In una lettera al Sole24Ore, il ministro del Lavoro Elsa Fornero assicura che nessuno sarà toccato dagli effetti della riforma previdenziale nel corso del 2012 e che il "salva Italia" ha fissato al 30 giugno il termine entro cui emanare il decreto per individuare le persone portatrici del diritto soggettivo al pensionamento. Ma è la riforma del lavoro il tema che il ministro ha più a cuore. "Finora abbiamo ricevuto critiche per 'troppa incisività' o 'troppo poca incisività' ma su una cosa siamo decisi - ha avvertito - andremo in Parlamento e se la riforma non dovesse passare andremo a casa".

La consapevolezza di una platea non coperta da una interpretazione stretta dei criteri individuati nella riforma delle pensioni avrebbe indotto la Fornero ad assumersi l'impegno di adottare nuovi provvedimenti che possano ricomprendere situazioni analoghe che potrebbero scaturire da accordi collettivi, stipulati in sede governativa, entro il 2011, ma non ancora perfezionati. "Il numero di questi ulteriori lavoratori - avverte il ministro del Welfare nella lettera al Sole - non è al momento stimabile in modo preciso giacchè il perfezionamento dell’accordo richiede l’adesione del lavoratore". Tuttavia, la Fornero ha puntato il dito contro gli imprenditori accusandoli di creare gli esodati "mandanondo fuori i dipendenti, sul tema pensionistico pubblico, a carico della collettività"

La risposta di Confindustria è arrivata a stretto giro di posta. "Queste parole danno una rappresentazione del mondo delle imprese che non solo non trova riscontro nella realtà, ma è anche offensiva. Le imprese quando riducono il personale lo fanno solo per necessità. Quanto poi ai costi del nostro sistema di welfare, Confindustria ha già avuto modo di documentare al ministro, proprio in occasione degli incontri per la riforma del mercato del lavoro, l’importante onere economico che le imprese sostengono per pagarsi gli ammortizzatori sociali. Se in un periodo di profonda crisi si cambiano le regole "in corsa", è responsabilità di chi decide di cambiare le regole, prevederne le conseguenze. Se non lo si fa, non si può imputare alle imprese alcuna colpa", ha tuonato Confindustria.

In mattinata il ministro è poi stata a Reggio Calabria per partecipare a un convegno della Fondazione Bellisario su giovani e occupazione. In questa occasione la Fornero è tornata ad affrontare il nodo sulla riforma del lavoro: "L’unica risposta da dare alla crisi economica è quella di lavorare seriamente e il governo lo sta cercando di fare anche se non ha bacchette magiche". La Fornero ha fatto sapere che il governo sta lavorando sul fronte della stabilizzazione finanziaria, che stringe alla gola le imprese, e sul fronte delle liberalizzazioni e della riforma del mercato del lavoro. "Noi ci mettiamo tutto l’impegno e tutta la serietà, ma sappiamo che la situazione è difficile e non abbiamo la bacchetta magica", ha continuato la titolare del Welfare replicando alle dichiarazioni del leader della Cisl Raffaele Bonanni e sottolineando che il governo "non mette assolutamente la testa sotto la sabbia: le battute facili le lascio a quelli che ne hanno molte".

La Fornero ha quindi concluso l'impegno del governo resterà, anche in futuro, quello di "lavorare non per alcuni ma guardando all’interesse generale del Paese, possibilmente per dargli un po' di futuro".

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