Lavoro, il governo dice sì al disegno di legge Il Pdl non ci sta: "Serviva un decreto"

Dopo il consiglio dei ministri viene approvata con la formula "salvo intese" la riforma del lavoro. In una nota Palazzo Chigi parla di un intervento "atteso e auspicato dall'Europa" e sottolinea come la rilevanza del tema abbia portato a una lunga discussione. Tante le novità: dall'apprendistato, al fondo di solidarietà. Scioperi da Nord a Sud. Il comunicato del Governo. Ecco il testo completo della riforma

Lavoro, il governo dice sì al disegno di legge Il Pdl non ci sta: "Serviva un decreto"

Dopo cinque ore e mezzo di discussione, il Consiglio dei ministri ha approvato il ddl sulla riforma del lavoro, con formula "salvo intese". 

La riforma - sottolinea una nota di Palazzo Chigi - è stata "lungamente attesa dal Paese, fortemente auspicata dall'Europa, e per questo discussa con le Parti Sociali con l'intento di realizzare un mercato del lavoro dinamico, flessibile e inclusivo". La riforma contribuirà "alla crescita e alla creazione di occupazione di qualità" e stimolerà "lo sviluppo e la competitività delle imprese, oltre che tutelare l’occupazione e l’occupabilità dei cittadini".

Il ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera commenta la riforma, parlando di una misura "equilibrata, che tiene conto delle esigenze di tutti". E che andrà completata cercando di creare il massimo del consenso.

Dal disegno di legge diverse novità. Tra queste l'inserimento delle quote rosa anche nelle società controllate dalle pubbliche amministrazioni. Importante anche il valore attributo all'apprendistato nell'ambito del "mercato delle professioni", inteso come "trampolino di lancio verso la maturazione professionale dei lavoratori". Per i più giovani e gli apprendisti "si potenzia l'istituto dell'assicurazione contro la disoccupazione", che sarà ora esteso a chi è appena entrato nel mercato del lavoro e a tipologie di impiego oggi escluse.

Con la riforma arriva anche il congedo di paternità obbligatorio. Sul fronte del contrasto alle discriminazioni di genere - e per favorire l'occupazione femminile - sono state inserite nel contrasto norme che impediranno, o renderanno più difficile, la pratica delle dimissioni in bianco per le donne incinte. Sarà inoltre rafforzato "con l’estensione sino a tre anni di età del bambino (oggi è fino a un anno) la convalida delle dimissioni rese dalle lavoratrici madri".

Sul fronte dei licenziamenti è prevista l'introduzione di un rito abbreviato che ridurrà i costi indiretti. I datori che lasciano a casa lavoratori per motivi economici potranno essere condannati solo al pagamento di un indennità. I lavoratori dei settori esclusi dalla Cassa Integrazione Straordinaria potranno beneficiare di un fondo di solidarietà straordinario. Le aziende potranno agevolare l'esodo dei lavoratori anziani, stipulando accordi con i sindacati più rappresentativi.

"La decisione di procedere alla riforma del lavoro con un ddl anzichè per dl è una decisione molto grave che rischia di creare squilibri

politici e modificare in peggio il risultato ottenuto su una riforma così importante". Lo ha dichiarato Ignazio La Russa chiedendo ad Alfano e Berlusconi di convocare l’ufficio di presidenza del Pdl.

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