RomaUn'ora e mezzo abbondante di faccia a faccia dove il Pdl pianta i suoi paletti. Alfano, Brunetta, Schifani e Verdini, davanti al premier incaricato, ripetono la linea del Cavaliere: «Si parta dagli otti punti e noi ci stiamo con convinzione». Naturalmente è la questione dell'abolizione e della restituzione dell'Imu il nodo più grande da sciogliere. Per il Pdl è la bandiera da far sventolare alta, per il Pd è difficile se non impossibile dare l'ok. Almeno per ora. Ma Enrico Letta non chiude, ascolta, prende atto delle posizioni dell'avversario e giura che «approfondiremo». Altro macigno è la questione del lavoro. Il Pdl preme l'acceleratore sulla questione della flessibilità. Dall'altra parte si prende nota ma si pensa, con terrore, alla futura gestione dei rapporti con la Cgil.
Morale: un incontro interlocutorio. Con un'assenza-presenza determinante: Napolitano. L'uomo che costringerà le due parti a dar vita al governissimo. E proprio da Napolitano parte la conferenza stampa del segretario del Pdl: «Abbiamo avviato il colloquio con la reciproca attestazione di gratitudine nei confronti di Napolitano che ha accettato ancora di sedere su uno scranno alto, nobile scomodo». Scomodo, soprattutto, visto le reciproche diffidenze che ancora esistono tra Pdl e Pd. Prova ne è che le due parti concordano: «Deve essere un governo forte, politico, che abbia carattere costituente e che quindi duri almeno due anni». Ma Alfano lancia un messaggio ottimista: «È stato un incontro affrontato con spirito costruttivo. Lo stesso spirito costruttivo abbiamo riscontrato nell'approccio del presidente del Consiglio incaricato, e quindi siamo soddisfatti dell'incontro». Più in concreto, «Abbiamo ricevuto delle aperture sui nostri otto punti del programma. Non ci è stata una sola questione degli otto punti su cui Letta ci ha detto che è improponibile». Alfano giura poi che le trattative non hanno riguardato né il tipo di esecutivo da far nascere né la squadra che lo comporrà. «Non c'è un problema di poltrone e cadreghe», dice. Di nomi, all'incontro, non se ne sono fatti. Non era la sede adatta. Ma è chiaro che non c'è patto senza accordo sui ministri. Tutto liscio, quindi? No: «Sono stati fatti passi avanti ma ci sono ancora alcuni nodi da scogliere». Per il Pdl l'Imu è questione clou: «Non c'è una scaletta cronologica. Ma è inimmaginabile che senza l'Imu possa esserci la nostra presenza». Quindi: «Se mi chiedete se s'è chiuso l'accordo la mia risposta è no». Alfano coglie aperture anche sugli altri temi che stanno molto a cuore al Pdl: la detassazione per i nuovi giovani assunti, la sburocratizzazione per le attività imprenditoriali con i controlli ex post, i poteri di Equitalia.
Altro messaggio chiaro: attenzione alla scelta dei ministri.
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