Oltre centomila notti gratuite negli alberghi della capitale e in altre strutture ricettive per le famiglie dei piccoli pazienti ricoverati in ospedale. Le ha offerte nel 2012 il nosocomio pediatrico Bambino Gesù di Roma che ha presentato l'iniziativa in occasione della Giornata Mondiale del Malato. I progetti di assistenza hanno interessato 4500 nuclei familiari, 1700 sono state le mediazioni culturali svolte in 90 lingue diverse e 2500 i bambini inseriti nel programma di scuola in ospedale.
A gennaio di quest'anno, poi sono state presentate tre nuove iniziative. La prima «La Casa della Cicogna» è un'area dentro l'ospedale del Gianicolo dotata di tutti i confort di un vero appartamento - camere, bagni, cucina attrezzata - destinata ad accogliere le mamme che allattano. «Il Cielo in una stanza», invece, è una sala pensata per garantire alle stesse momenti di tranquillità e coinvolgerle in attività rilassanti come la lettura o l'ascolto della musica. Quindi, la «Stanza emergenze» destinata, invece, ad accogliere le famiglie che arrivano durante la notte. In cantiere, per la fine dell'anno, anche un parco giochi ad hoc per bimbi disabili nella sede di Palidoro.
«L'accoglienza del paziente e della famiglia, fin dal primo contatto con l'ospedale, è considerato un aspetto fondamentale del processo di cura - dichiara Massimiliano Raponi, direttore sanitario del Bambino Gesù -. Tra le iniziative di recente introduzione, il coinvolgimento delle associazioni di genitori nei comitati del nosocomio e la scheda di educazione del paziente e dei familiari nella cartella clinica: entrambe rappresentano un concreto esempio di orientamento all'eccellenza e di miglioramento continuo della qualità assistenziale».
La «terapia dell'accoglienza» del Bambino Gesù si sviluppa in una serie di servizi che hanno l'obiettivo di rispondere dunque ai bisogni di salute dei piccoli pazienti anche attraverso la cura delle famiglie, con l'aiuto di personale dedicato. Gli «angeli custodi» del Bambino Gesù, immediatamente identificabili dalla divisa che indossano, accompagnano i genitori dal momento dell'ingresso in ospedale e, esigenza dopo esigenza, lungo tutto il percorso sino al rientro a casa.
C'è la front line con i punti di informazione in tutte le sedi dell'ospedale; l'accoglienza alloggiativa gratuita nelle oltre 100 stanze disponibili ogni giorno in case famiglia o in albergo (grazie alla decennale collaborazione con Federalberghi e alla recente convenzione con Confimprese) e l'accoglienza «red carpet», dedicata ai casi più delicati provenienti dalle sedi del Bambino Gesù di Sicilia, Basilicata e Calabria. Nona manca la mediazione culturale per le famiglie straniere con attività di call center, lo sportello utenti e consulenza amministrativa in 90 lingue, il servizio sociale in collegamento con gli assistenti sociali e dal 2013 con le parrocchie. Inoltre tra le 76 associazioni di genitori e di volontariato attive in ospedale c'è un rapporto costante e diretto mentre «la scuola in ospedale» assicura istruzione di ogni ordine e grado a migliaia di bambini ricoverati.
«Questo complesso di spazi dedicati, attività e servizi - sottolinea Lucia Celesti, responsabile dell'Accoglienza e dei Servizi per le famiglie - è diventato parte integrante del processo terapeutico e oggi, per struttura, ricchezza e complessità dell'offerta, rappresenta un unicum nel panorama sanitario italiano».
Non a caso questo nosocomio è punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca scientifica e la cura di bambini e assicura oltre um milione e 100mila prestazioni ambulatoriali e 25mila ricoveri l'anno, mentre il Dipartimento di Emergenza e Accettazione registra più di 63.000 visite annue.
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