Roma - Il danneggiamento di due pali della segnaletica come oggetto di un'inchiesta della Procura di Roma. Può accadere anche questo in virtù dell'articolo 635 del Codice Penale. E per verificare proprio l'ipotesi del reato previsto da questo articolo a piazzale Clodio hanno aperto un fascicolo d'indagine. Ora i magistrati cercheranno di fare luce su quanto avvenuto domenica pomeriggio a via del Plebiscito durante la manifestazione in favore di Silvio Berlusconi e su chi abbia materialmente danneggiato quei due pali della segnaletica stradale in oggetto. Le verifiche dell'autorità giudiziaria prendono spunto dalla relazione dei vigili urbani che è stata trasmessa alla Procura.
Secondo quanto si è appreso, nel documento gli uomini della municipale fanno riferimento proprio a «due pali della segnaletica» che sarebbero stati «segati e rimossi», in via del Plebiscito, probabilmente allo scopo di montare il palco sul quale è poi intervenuto il leader del Pdl. L'inchiesta per il momento è contro ignoti anche se nel dossier redatto dai vigili sono indicati gli organizzatori del presidio di domenica. Solo ulteriori riscontri potrebbero portare a una possibile iscrizione sul registro degli indagati. In tal senso - si spiega - i pubblici ministeri hanno chiesto alla municipale di svolgere una serie di accertamenti. Se l'ipotesi di reato dovesse rimanere comunque quella ipotizzata al momento, e non dovessero emergere ulteriori danni, la questione potrebbe essere risolta con una semplice ammenda. Eventuali contestazioni riguardo la possibile assenza di autorizzazione per l'allestimento del palco - aggiungono i bene informati - saranno eventualmente oggetto di un procedimento amministrativo. Scomodare vigili urbani, cancellieri e pubblici ministeri a qualcuno è parso quanto meno eccessivo per il semplice danneggiamento di due pali segnaletici. Tra questi c'è il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (Pdl) che, commentando la decisione della Procura, spiega: «Non posso pensare che la Procura di Roma si occupi di vicende come questa. Auguro al sindaco Ignazio Marino di non doversi mai trovare ad affrontare manifestazioni violente».
La pignoleria e lo spirito di trasparenza attraverso i quali il nuovo primo cittadino di Roma intende improntare il suo lavoro sono messi in discussione da un articolo di Affaritaliani.it. «Il pasticcio della Notte dei Fori. Spunta fuori l'incarico ad personam», questo il titolo dell'articolo che fa riferimento a un avviso pubblico del 22 luglio scorso in merito all'assegnazione di due contratti «per la gestione e rendicontazione della campagna di comunicazione ai cittadini per il periodo agosto-dicembre». Nell'avviso si fa anche riferimento alla Notte bianca dei Fori che si sarebbe dovuta svolgere di lì a pochi giorni (3 agosto). A quanto si legge nello stesso avviso pubblico, le domande dovevano pervenire all'Amministrazione entro il 29 del mese. Cioè appena una settimana dopo. Non un giorno a caso, tra l'altro, visto che per il 29 era stata fissata la presentazione alla stampa della Notte bianca dei Fori in occasione della pedonalizzazione del tratto stradale che collega piazza Venezia e l'anfiteatro Flavio. E invece la storia finisce in altro modo. Il «colpaccio» immaginato da Affaritaliani.it non riesce.
«Quei contratti non sono stati mai assegnati - spiega Marco Girella, responsabile dell'ufficio stampa del Comune di Roma - In questa fase transitoria mi trovo a gestire anche l'ufficio Comunicazione con il pubblico e, vagliando le risorse interne, mi sono reso conto che potevamo benissimo assolvere da soli il compito».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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