
"Si promuova il rispetto dei diritti in famiglia": questo il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del cinquantesimo anniversario dell'entrata in vigore della legge sulla riforma del diritto di famiglia. "La Legge di riforma del diritto di famiglia fu un momento fondamentale di applicazione dei principi costituzionali sanciti in particolare agli articoli 29 e 30 della nostra Carta, riscrivendo parti significative del Codice civile" le parole del capo dello Stato: "Il legislatore operava così, sul terreno dell'uguaglianza, una modifica radicale dei rapporti all'interno della famiglia sia tra i coniugi, riconoscendo una piena parità, sia riguardo ai figli, rimuovendo inammissibili discriminazioni tra loro".
Soffermandosi sulla legge introdotta cinquant'anni fa, Mattarella ha posto l'accento sulla parità di condizione tra marito e moglie e sulla libera volontà dei coniugi nella gestione del vincolo matrimoniale: "A rafforzare il rispetto della volontà delle parti, veniva, altresì, elevata l'età per contrarre matrimonio, si sopprimeva la 'potestà maritale' sulla moglie e la esclusiva 'patria' potestà sui figli; così come ogni altra previsione che sanciva il predominio della volontà del marito rispetto alla moglie e ai figli". Misure dirette a rendere concreta ed effettiva la pari responsabilità tra i coniugi, ha aggiunto Mattarella, intervento anche sui rapporti patrimoniali della famiglia: "Realizzando come regime ordinario la comunione dei beni si è valorizzato il lavoro della donna all'interno della famiglia così come la disciplina dell'impresa familiare consentiva di tutelare il lavoro prestato dalla moglie e dai figli. Anche il regime successorio veniva modificato, affermando i diritti della moglie e dei figli naturali".
Grazie alla riforma del 1975, l'Italia è diventata un Paese più giusto e più libero, riconoscendo pari dignità a donna e uomo e ai figli, ha proseguito Mattarella: "La tutela dei diritti, naturalmente, non si esaurisce nell'astrattezza delle norme di legge ma richiede consapevolezza, coscienza sociale, rigore". Ma non è tutto.
Il presidente della Repubblica ha acceso i riflettori sulle "violenze perpetrate sulle donne" e sugli "abusi che si registrano nei confronti dei minori" che "rimangono tuttora laceranti: "Ai vari livelli occorre che le istituzioni sappiano offrire sostegno ai contesti familiari e alle fragilità che si manifestano, promuovendo anche una cultura e comportamenti sempre più rispettosi dei diritti e della dignità delle persone, specie dei soggetti più deboli, rafforzando così la coesione sociale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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