La missione in Libano del Pontefice «Un atto di speranza»

La prossima missione internazionale di Benedetto XVI, il viaggio del Papa in Libano è probabilmente una delle più difficili del pontificato e secondo il portavoce vaticano Federico Lombardi «è universalmente considerato un atto di grande coraggio e speranza». Si tratta di una visita per abbracciare tutti i popoli del Medio Oriente.
Lombardi ha infatti sottolineato come dopo la «primavera araba», siano aumentati i problemi nella regione, e che adesso il ruolo e l'impegno della Chiesa nell'area sono ancora più «urgenti». «Benedetto XVI - ha detto Lombardi - alzerà un grido inerme di speranza e di desiderio di pace per l'intera regione. Speriamo che venga ascoltato». Papa Ratzinger sarà in Libano dal 14 al 16 prossimi, per un viaggio che il Vaticano non ha mai pensato di cancellare dall'agenda, neppure quando scoppiò il conflitto siriano. In poco meno di 60 ore Benedetto XVI compirà il suo ventiquattresimo viaggio internazionale, il quarto in Asia, dopo la Turchia (2006), la Terra Santa (2009) e Cipro (2010). Il progetto di visitare il Libano è nato tre anni fa, con la preparazione del sinodo dei vescovi per il Medio oriente, che si sarebbe poi tenuto nel 2010. Di quel sinodo papa Ratzinger consegnerà il documento conclusivo, l'«Esortazione», durante la messa del 16 settembre, a Beirut, che rappresenterà uno dei momenti centrali della missione del Pontefice. Benedetto XVI incontrerà anche autorità politiche e istituzionali, il corpo diplomatico, capi delle comunità religiose musulmane, capi religiosi e rappresentanti della cultura e parteciperà a un incontro ecumenico e a un incontro con i giovani.

Papa Ratzinger sarà il secondo pontefice a visitare le chiese e il popolo libanesi, a 15 anni di distanza da papa Wojtyla, il 10 e 11 maggio 1997, mentre nel '64 Paolo VI, in viaggio verso l'India, effettuò uno scalo tecnico all'aeroporto di Beirut, dove rivolse un saluto al presidente della Repubblica libanese.

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