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Monti lavora alla manovrina per evitare l'aumento dell'Iva Pronti i primi tagli alla spesa

Nelle mani di Monti i dossier dei ministri sulla spending review dei dicasteri. Si lavora a una manovrina da 7-10 miliardi per evitare il caro-Iva

Monti lavora alla manovrina per evitare l'aumento dell'Iva Pronti i primi tagli alla spesa

Sono già tutti sul tavolo di Palazzo Chigi i dossier che il presidente del Consiglio Mario Monti aveva chiesto a ciascun ministro sulla spending review del proprio dicastero. La fase due del governo dovrebbe, infatti, passare anche attraverso i tagli della spesa pubblica. I fascicoli saranno presi in mano dal Professore già domani alla riunione del preconsiglio quando l'esecutivo inizierà a parlare anche della "manovrina" che dovrà essere varata a fine giugno o a inizio luglio, subito dopo il consiglio europeo. In attesa del Consiglio dei ministri si parla dell’entità dell’intervento correttivo che potrebbe raggiungere i 10 miliardi di euro per il 2012.

Un primo Consiglio dei ministri è previsto per martedì prossimo ma, secondo alcune fonti governative, il decreto potrebbe non essere pronto. È, infatti, più plausibile che il testo slitti alla prossima settimana. Il governo sembra, tuttavia, d'accordo sul fatto che le risorse individuate consentiranno di bloccare l’aumento di due punti di Iva previsto a partire dal primo ottobre. "Ci stiamo impegnando per tagliare la spesa. L’Iva non aumenterà neanche di un punto", ha assicurato il vice ministro alle infrastrutture, Mario Ciaccia spiegando che, finita l'epoca degli sprechi, il governo punta a recuperare risorse all’interno della spesa pubblica.

Oltre all'esecutivo anche il Parlamento sta facendo la propria parte. L'Aula di Montecitorio sta per votare un emendamento che applica anche al parlamento e al Quirinale la spending review. Non è escluso un intervento sulle pensioni d’oro. Dalla "missione" affidata al super commissario Enrico Bondi, cioè il risparmio sull’acquisto di beni e servizi da parte delle amministrazioni pubbliche, Monti spera di trovare le risorse per evitare l’aumento dell’Iva ad ottobre (circa 3,8-4 miliardi). Ma il governo ha chiesto a Bondi di presentare anche una ipotesi rafforzata con tagli per 7 miliardi, viste le spese per il terremoto che ha colpito l'Emilia e il desiderio di altre risorse da destinare al decreto sviluppo. Il dossier del supoer commissario verrà incrociato con quelli inviati dai titolari dei dicasteri.

Accanto ai risparmi della spending review il governo Monti sta lavorando anche ad altri interventi di contenimento della spesa. Il ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi è sempre alle prese con un dossier in cui si ipotizza una riduzione del numero dei livelli della dirigenza "a esaurimento": vale a dire che i dirigenti che escono non vengono sostituiti e nel loro livello. Oltre al pubblico impiego si cercano risorse complessive per circa 10 miliardi sul 2012. Intanto la Camera, che sta esaminando il decreto di nomina di Enrico Bondi, lunedì voterà un emendamento del dispietrista Massimo Donadi su cui maggioranza e governo hanno trovato un accordo. Esso applica il metodo della spending review anche alle Camere, la Quirinale e alla Corte costituzionale che autonomamente faranno proprie questo criterio di risparmio. L’altra novità è un emendamento del pdl Guido Crosetto che taglia a 6mila euro al mese le pensioni erogate con il sistema retributivo dei "grand comis".

L'esecutivo ha dato parere negativo con il sottosegretario Gianfranco Polillo, ma il presentatore è ottimista: "voglio vedere come fanno a votare contro".

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