"Abbiamo bisogno di mobilitare proprio tutte le energie di cui il Paese dispone per ricominciare a crescere, nessuna esclusa". Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti, intervenendo all'inaugurazione di uno stabilimento della Barilla a Rubbiano di Solignano, in provincia di Parma.
Non lasciare sole le imprese
"Le imprese non possono né devono essere lasciate sole nella difficile transizione in cui il sistema-Paese deve essere parte attiva e avere un ruolo che nella critictà congiunturale può contribuire a fare la differenza, nel bene e nel
male". Il presidente del Consiglio sottolinea che di quel sistema-Paese fanno parte andamento finanziario e dei
tassi di interesse e ancora infrastrutture, norme, giustizia, accesso al credito, qualità della PA e suo capitale
umano, tutti punti che "hanno un impatto significativo sulla vita delle imprese, che incidono sui fattori di
contesto, il business environment, che possono renderne più o meno agevole l’attività".
"Tra le principali economie europee - sottolinea Monti con orgoglio - l’Italia è seconda solo alla Germania per incidenza del settore industriale sul valore aggiunto complessivo, nonostante la crisi e la progressiva perdita della competitività dell’economia italiana nel decennio precedente la crisi. Abbiamo bisogno di mobilitare tutte le energie per crescere".
Coesione è la parola chiave
Per affrontare le difficoltà, sottolinea Monti, "è la coesione la parola chiave. Non mi riferisco al governo, per il quale, data la sua composizione, è abbastanza facile essere più coeso di altri governi del passato. Ma mi riferisco al mondo politico, tanto bistrattato, che sta dando una prova di coesione che vorrei i cittadini non sottovalutassero".
Poi dice che "il resto d’Europa ci sta guardando per come la popolazione italiana sta reagendo ad una prova dura, dando prova d’appartenenza a un paese che sta cambiando, e cambiando in bene".
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